Ritrovarsi al supermarket in completa solitudine (magari in orari notturni o molto mattiniero) può fare tristezza. La presenza di un robot che sistema gli scaffali potrebbe ridurre questa sensazione, se sapeste che “dietro” di lui c’è un commesso umano che lo pilota a distanza?
Una startup di Tokyo, la Telexistence, ha recentemente svelato un nuovo robot chiamato Model-T, un umanoide teleoperativo avanzato in grado di utilizzare strumenti e afferrare una vasta gamma di oggetti. È l’ennesimo passo nella direzione del supermarket automatico.
La catena giapponese di minimarket FamilyMart prevede di testare il Model-T per rifornire gli scaffali in una ventina di negozi entro i prossimi due anni.
Come funziona?
Durante il processo, un “pilota” umano aziona il robot a distanza, maneggiando articoli come bottiglie di bevande, polpette di riso, panini e classiche “bento box” giapponesi.
Il commesso remoto visiona i prodotti, può suddividerli nei vari settori e sistemarli sugli scaffali, mentre resta a casa sua o comunque in luoghi remoti rispetto al punto vendita.
Una soluzione simile a quella sviluppata da Voyage. È la startup che ha ingaggiato “tassisti remoti” per impiegarli nel suo servizio di mobilità per anziani.
L’era del supermarket automatico
Con Model-T e AWP, FamilyMart e TX mirano a realizzare un’operazione di punto vendita completamente nuova nel quadro di un supermarket automatico.
L’obiettivo è quello di automatizzare e/o rendere remoto il lavoro di gestione e rifornimento delle merci. Un compito che richiede un gran numero di ore di lavoro.
Altri esperimenti comprendono infatti “garzoni” non pilotati da remoto ma totalmente autonomi, come il robot Marty.
In sintesi: la visione di Telexistence prevede che i negozi possano operare con un numero inferiore di lavoratori.
Cosa più importante (cruciale in un mondo che si affida allo smartworking) è avere la possibilità di reclutare dipendenti indipendentemente dalla posizione fisica del negozio.