OTO è un concept futuristico di veicolo personale autonomo. Segna l’inizio di una nuova era nell’industria automobilistica portando le persone da un punto A a un punto B in modo pratico ed efficiente.
Come un veicolo urbano condiviso, OTO è un veicolo dall’aspetto decisamente lineare e futuristico. È progettato per fare brevi spostamenti con carsharing (e ridesharing) dell’ultimo miglio.
OTO può ospitare fino a quattro persone in uno spazio molto compatto: una sorta di “ascensore su ruote” nel quale stanno in piedi in attesa di arrivare a destinazione. Quello dell’ascensore orizzontale è un concetto che sta prendendo forma sempre di più: prima sul piano architettonico, poi nei recenti Crosswater, “taxi” sull’acqua.
OTO, navetta autonoma per cambiare il trasporto urbano
Lukas Lambrichts, il designer di questo progetto, spiega che OTO è nato per scorrazzare in lungo e in largo per la città. Per questo non è necessario che i passeggeri si siedano.
L’interno del veicolo autonomo è progettato in modo che gli utenti possano comodamente appoggiarsi e stare in piedi durante la corsa. La maggior parte dei designer tende a concentrarsi sull’estetica piuttosto che sulla funzionalità. Per questo motivo, per il progetto OTO Lambricht si è concentrato completamente sulla funzione.
Come insegna Palladio, la funzione ha poi guidato anche la forma.
OTO, carsharing e ridesharing per trasporti su distanze brevi: è la strada tracciata per il futuro dei trasporti urbani
Ad ogni modo, piaccia o no sul piano estetico OTO è un’altra evoluzione nella ricerca sui veicoli che cambieranno faccia alle nostre città. Possiamo quasi già vederlo davanti ai nostri occhi, un click dallo smartphone e stormi di piccole cabine silenziose e compatte che attraversano le nostre strade.