Il Transit Tech Lab, un programma incentrato su identificazione e prove di tecnologie innovative basate sul trasporto, ha vagliato diverse tecnologie che possono migliorare il servizio di rete e rafforzare l’esperienza degli utenti.
Il laboratorio offre un modo rapido ed economico per testare e rivedere le nuove tecnologie sviluppate da innovatori di tutto il mondo. A luglio ha lanciato una nuova sfida per trovare soluzioni tecnologiche da applicare ai trasporti nella lotta al Covid-19 sui mezzi pubblici.
La lotta al covid-19 sui mezzi pubblici
“Le innovazioni finaliste della nostra Covid-19 Response Challenge potranno contribuire a contrastare il Covid-19 nel campo dei trasporti in questo momento critico”, dice Rachel Haot, Direttore esecutivo del Transit Tech Lab. Gli otto finalisti inizieranno presto a testare i loro prodotti in un periodo di prova di otto settimane. Eccoli.
Oggi, il Transit Tech Lab ha selezionato (tra le oltre 200 tecnologie candidate) 8 valide sui trasporti in generale. Ecco le 5 che sarebbero veramente efficaci per il trasporto pubblico.
CASPR Group
CASPR è una tecnologia di disinfezione che funziona ad aria per fornire una protezione continua dell’aria e della superficie senza sostanze chimiche nocive e senza impiegare operatori.
Il suo dispositivo più compatto, lo vedete in foto, è alto 30 centimetri e pesa 4,5kg. Da solo è in grado di sanitizzare fino a 500 metri quadri di ambiente, cancellando i cattivi odori e uccidendo fino al 99,6% degli organismi patogeni nell’aria e sulle superfici. Virus e batteri. Nelle prossime settimane CASPR testerà una versione specifica per i mezzi pubblici.
CitySwift
Creato e supportato da esperti del settore degli autobus, CitySwift utilizza big data, intelligenza artificiale e apprendimento automatico per aumentare le prestazioni di rete, l’affidabilità del servizio e la soddisfazione dei passeggeri.
Il motore dati del bus CitySwift si amplia e si integra perfettamente con le tecnologie esistenti per prevedere accuratamente i tempi di viaggio e i livelli di capacità dei mezzi. Può quindi creare orari ottimizzati che bilanciano l’offerta dei veicoli con la domanda dei passeggeri. Uno strumento che oggi può fare la differenza per combattere il Covid-19 sui mezzi pubblici, e domani migliorerà i trasporti eliminando ritardi e affollamento.
Kinnos
Kinnos permette, banalmente, di vedere la disinfezione che si effettua. La tecnologia è alla base di una formulazione in polvere colorata che copre tutte le superfici trattate. In questo modo è possibile anche capire quali punti non sono stati ancora toccati da una pulizia. Il principio attivo, poi, si dissolve in semplice candeggina diluita senza lasciare traccia.
Può aiutare ad affrontare diversi problemi chiave nella disinfezione del Covid-19 sui mezzi pubblici. Anzitutto le scarse “tecniche” di disinfezione. Anche i meno esperti potranno pulire in profondità, aiutati dal supporto del colore. Più avanti, anche prodotti per la casa potranno avere questo accorgimento: sarà più facile avere consapevolezza di quanto spesso le nostre pulizie non siano accurate.
Strongarm
Il nucleo del lavoro di Strongarm è lo sviluppo di una tecnologia indossabile che promuove sicurezza dei lavoratori e distanziamento sociale. Il dispositivo, una sorta di “fondina per pistola” da portare a tracolla, incorpora diversi sensori che possono fornire a chi li indossa una serie di informazioni. Utilizza l’apprendimento automatico, ad esempio, per acquisire e analizzare il rischio di lesioni muscoloscheletriche. Questo aggeggio può avvisare, per dire, se la postura scorretta assunta nel sollevare un peso può provocare danni alla schiena.
Strongarm testerà una versione “light” che consenta ad operatori dei mezzi pubblici di restare anche distanziati sul luogo di lavoro, avvisandoli se una data distanza di sicurezza viene violata. Traccerà i contatti giornalieri (una sorta di “immuni” indossabile) e fornirà report dettagliati per orientarsi in caso di contagio.
Vyv
Vyv è una luce antimicrobica continua non UV che riduce i batteri sulle superfici. L’azienda porta nel nuovo millennio delle teorie di ben due secoli fa. La prima pubblicazione che citava l’efficacia antimicrobica della regione di luce visibile 400-420 nm fu al Royal Indian Engineering College di Londra nel 1892, dove i filtri furono usati con la luce solare per determinare le loro proprietà germicide.
La principale differenza tra la luce UV-C e le lunghezze d’onda visibili blu-violetto di Vyv (che, ripeto, non sono UV. Sono LED) è che solo Vyv soddisfa gli standard internazionali per l’uso continuo e illimitato intorno agli esseri umani. I raggi UV sono pericolosi per l’uomo, questi no. Una differenza da non poco, vi pare? Gli studi mirano a testare una versione della luce VyV efficace anche sul Sars-CoV2.