Le centrali idroelettriche che sfruttano la forza dell’acqua che cade per generare elettricità sono già una parte importante del mix energetico globale, ma un nuovo studio suggerisce che potrebbero avere molto di più da offrire.
Un team di ricerca ha effettuato un’analisi del potenziale energetico della combinazione delle dighe idroelettriche con pannelli solari galleggianti. Risultato? Ha calcolato che questi impianti ibridi potrebbero soddisfare una parte “significativa” dell’attuale fabbisogno mondiale di elettricità.
Lo Studio
L’analisi è stata condotta da scienziati del National Renewable Energy Laboratory (NREL) del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Il team ha esaminato i bacini idroelettrici di acqua dolce attualmente installati in tutto il mondo e il loro potenziale per ospitare pannelli solari fotovoltaici galleggianti sulla superficie dell’acqua.
Questi sistemi potrebbero essere adattati per consentire la generazione di energia solare durante il giorno. Le dighe idroelettriche, invece, immagazzinano acqua ed energia per l’uso durante i periodi di picco della domanda (e ci servirebbero maledettamente).
Dighe idroelettriche e pannelli solari galleggianti, il progetto pilota
Allo stato attuale, questo tipo di sistema ibrido solare / idroelettrico galleggiante è stato installato in una sola posizione, come progetto pilota nella diga del fiume Rabagão in Portogallo.
È composto da 840 pannelli solari che coprono 2.500 metri quadrati (27.000 piedi quadrati) e ha una capacità di produzione energetica stimata di 300 MWh.
Il fornitore di energia EDP ha in programma di espandere questo progetto pilota con un sistema di 11.000 pannelli solari galleggianti presso la centrale idroelettrica di Alqueva, uno dei più grandi impianti di stoccaggio di energia in Portogallo.
È solo l’inizio
Secondo la nuova analisi del NREL, si tratta semplicemente di raschiare la superficie di ciò che questi sistemi potrebbero offrire. Il team stima che ci siano quasi 380.000 altri serbatoi di energia idroelettrica in tutto il mondo che potrebbero essere dotati di questi sistemi fotovoltaici galleggianti.Questi si collegherebbero alle sottostazioni esistenti utilizzate da dighe e centrali idroelettriche. Potrebbero produrre fino a 7,6 TWh di energia all’anno, o fino a 10.600 TWh ogni anno, esclusa l’energia proveniente dagli impianti idroelettrici già esistenti.
Si tratta di una cifra monumentale, considerando che la domanda di elettricità per l’intero globo era di poco superiore ai 22.300 TWh nel 2018.
Dighe idroelettriche e pannelli solari galleggianti: ora serve una roadmap
Lo studio è molto più un modo per evidenziare le potenzialità di questa soluzione energetica quasi inesistente che un piano per realizzarla. I ricercatori affermano che sarebbe necessario un ulteriore lavoro per valutare i siti. Alcuni potrebbero essere asciutti in determinati periodi dell’anno o potrebbero esserci altri fattori che potrebbero renderli inadatti per il fotovoltaico galleggiante, ma anche così la scoperta è sensazionale.
“Questo è davvero ottimistico”, afferma Nathan Lee, autore principale dell’articolo. È una stima superiore delle risorse realizzabili che considera i vincoli del corpo idrico e le prestazioni del sistema di generazione “.