E per la serie “storie che non avremmo mai voluto conoscere”: un bug di sicurezza in una cintura di castità maschile connessa al web consente agli hacker di controllare a distanza il gadget e bloccarlo in modo permanente su chi lo indossa. No, non è Lercio.
La Cellmate Chastity Cage è un prodottino un po’ cosà costruito da un’azienda cinese, la Qiui. Consente agli utenti di cedere l’accesso ai propri genitali a un partner (si, avete letto bene) che può bloccare e sbloccare la cintura di castità maschile da remoto utilizzando un’app. Non tutto funziona in modo giusto, purtuttavia, e da un report di una società di sicurezza inglese apprendo che “chiunque può bloccare da remoto tutti i dispositivi e impedire agli utenti di liberarsi”. Dolore. Raccapriccio.
Di più: la cintura di castità online NON HA un override manuale, né una chiave fisica. Gli utenti bloccati non hanno vie di scampo. Anzi due, una più agghiacciante dell’altra. La prima è tagliare il catenaccio in acciaio temperato, un’operazione che richiede delle tronchesi per bulloni o una smerigliatrice angolare. Non facile. Se poi si tratta di usare questi utensili sui propri testicoli è un tantino più complicato. La seconda modalità è quella di sovraccaricare il circuito che controlla la serratura con 3 Volt di elettricità. Champagne.
Occhio al gadget intimo
La notizia della falla nella sicurezza suggerisce che vale la pena di pensarci due volte prima di comprare gadget “intimi” intelligenti e connessi in rete. Già, perchè per quanto insolito dato il ramo, un caso del genere è frequente in molti campi dell’Internet delle cose. E se si tratta di dildonica peggio mi sento. I sex toys con controllo remoto dovrebbero avere uno standard di sicurezza un tantino più elevato di quello di una lampadina.
I difetti di sicurezza del passato scoperti nei giocattoli sessuali abilitati a Internet hanno consentito agli hacker di dirottare i filmati in streaming dal vivo direttamente da un… aggeggio, o di assumere il controllo dei plug abilitati al Bluetooth.
Nel caso del Cellmate Chastity Cage, i produttori del dispositivo sono anche refrattari alle segnalazioni. Mi ricordano un po’ i proprietari di quell’albergo giapponese in cui i robottini assistenti vocali sbirciavano, sempre dirottati dagli hacker, le coppiette in amore. Il bug della cintura di castità maschile è stato segnalato a Qiui nell’aprile 2020. La società non è ancora riuscita a risolvere il problema e non ha risposto più ai giornalisti che chiedevano lumi, finchè a giugno non ha rilasciato un aggiornamento. Chi non ha aggiornato l’app, però, è ancora piuttosto vulnerabile.
Cintura di castità maschile collegata a internet: ridere per non piangere
Sembra che questo particolare difetto sia l’ultimo dei problemi di Cellmate. Le recensioni sull’App Store di Apple e sul Play Store di Google includono molte lamentele di clienti delusi. Dicono che l’app spesso si pianta all’improvviso.
“L’app ha smesso di funzionare dopo tre giorni e sono bloccato!” scrive un utente. “Questo è un software PERICOLOSO, non chiudetevi a chiave!”. “Il mio compagno è rinchiuso! Questo è ridicolo”. Che dire? Finché non ci sarà uno standard per tutti i dispositivi IoT il rischio sarà sempre alto, e in casi come questi anche abbastanza imbarazzante.