Un’app chiamata “Amica” sfrutta l’intelligenza artificiale per aiutare le coppie in separazione a gestire il divorzio, e prendere accordi per la genitorialità e dividere i loro beni.
Per molte persone in tutto il mondo, la pandemia ha messo alla prova anche le relazioni più forti. In Australia particolarmente: per un sondaggio di 5 mesi fa il 42% dei 739 intervistati ha sperimentato un cambiamento negativo nella propria relazione con il partner.
C’è stato, inevitabilmente, anche un aumento del numero di coppie in cerca di consigli sulla separazione. Il governo australiano ha appoggiato l’uso di Amica, un’app per coloro che si trovano in tali circostanze. Il chatbot utilizza una intelligenza artificiale (AI) per “gestire” i divorzi. Fornisce suggerimenti su come le coppie che si separano possono dividere i loro soldi e le loro proprietà in base alle varie circostanze.
Sebbene uno strumento simile offra vantaggi come praticità e riduzione del disagio emotivo, le sue applicazioni rimangono limitate. E fare unicamente affidamento su di loro potrebbe essere davvero rischioso.
Non è la sola
Secondo il sito web di Amica, l’app per gestire il divorzio “considera i principi legali e li applica alle tue circostanze”. In altre parole, il software attinge a dati di massa (raccolti e incorporati dai suoi progettisti) da casi precedenti simili per fornire suggerimenti agli utenti.
Amica mostra il potenziale dell’AI nella risoluzione dei problemi legali nelle controversie familiari.
AI in campo legale e familiare: altri casi
Ed è interessante notare che non è l’unico strumento di questo tipo in campo legale. Ci sono anche altri servizi legali familiari basati sull’intelligenza artificiale, tra cui Penda e Adieu.
Penda mira ad aiutare le vittime di violenza familiare fornendo informazioni legali e di sicurezza gratuite. Il suo chatbot AI fornisce consulenza e informazioni legali online senza richiedere un incontro faccia a faccia con un avvocato.
Adieu consente alle coppie di raggiungere accordi finanziari e genitoriali amichevoli tramite la chatbot AI “Lumi”. Lumi può indirizzare le coppie a mediatori, consulenti, avvocati o consulenti finanziari se necessario.
Il sistema di diritto di famiglia australiano è sovraccarico, con conseguenti lunghi ritardi per le famiglie nel sistema giudiziario. Anche i procedimenti giudiziari sono costosi e i casi di diritto di famiglia complessi possono costare a ciascuna parte più di 200.000 dollari australiani.
Strumenti di intelligenza artificiale come Amica e Adieu consentono alle coppie di risolvere i problemi da sole ed evitare il lento e costoso processo giudiziario.
Svantaggi e limitazioni
Nonostante una serie di vantaggi, gli strumenti di intelligenza artificiale per gestire il divorzio, o la risoluzione delle controversie legali presentano anche lati oscuri (come molti altri strumenti di AI).
Tanto per cominciare, in molti casi non sono utili.
I designer di Amica sottolineano che la piattaforma per gestire il divorzio è adatta solo per separazioni “amichevoli” senza situazioni complesse coinvolte, come la violenza familiare. Questo perché al suo attuale livello di sviluppo, i chatbot basati sull’intelligenza artificiale possono generare solo una risposta relativamente semplice dalle informazioni che vengono fornite.
Non è un dattaglio da poco. Secondo un sondaggio del 2016 dell’Australian Bureau of Statistics, circa 5,8 milioni di australiani hanno subito abusi fisici o emotivi da parte di un partner.
Ci sono anche preoccupazioni circa l’uso dell’IA nei casi familiari legali più in generale. Ad esempio, l’accesso alle piattaforme online richiede una certa quantità di alfabetizzazione e accessibilità digitale.
È chiaro che l’IA ha il potenziale per migliorarsi moltissimo. Ma se vorrà avere un futuro nel valutare questioni tradizionalmente trattate nei tribunali, è necessaria una strategia dei governi. Qualcosa come il Libro bianco sull’AI della Commissione europea, per dirne una.