Gli utenti possono addestrare il maggiordomo robot di Toyota con la realtà virtuale, mostrandogli in anticipo i compiti (anche complicati) che dovrà eseguire.
Cinque anni fa, Toyota ha annunciato un impegno di 1 miliardo di dollari per il suo Istituto di ricerca (TRI) e ha assunto centinaia di ingegneri per lavorare su robot e prodotti basati sull’intelligenza artificiale, come le auto a guida autonoma.
Questa settimana, TRI ha offerto ai giornalisti la possibilità di partecipare a un open-house virtuale (potete guardare una parte nel video che ho messo nel post) per conoscere lo stato dell’arte delle ricerche effettuate dal laboratorio.
Caro, hai comprato un nuovo lampadario o sei solo contento di vedermi?
La maggior parte dei prototipi mostrati durante l’evento hanno lo scopo di aiutare le persone nelle loro case. L’idea di un robot assistente esiste da decenni, ma ha iniziato da non molto ad essere plausibile nella realtà, specie in paesi come il Giappone, dove una popolazione che invecchia potrebbe causare carenza di personale di supporto.
Il robot maggiordomo di Toyota
Il design principale del robot domestico di TRI è costruito per essere appeso a uno speciale set di binari integrati nel soffitto di una casa. Una vera e propria “pertinenza” che opera in un raggio limitato (e dunque ben controllato).
Un po’ diverso dal maggiordomo robot che immaginavamo scorazzare per casa con il suo bel vassoio in mano, ma evidentemente Toyota ha ravvisato una serie di vantaggi. Uno fra tutti proprio il ridotto ingombro nell’abitazione.
Con questa configurazione al robot maggiordomo serve molto meno tempo per apprendere la disposizione della casa. Non ha bisogno di imparare percorsi complessi intorno agli ostacoli per spostarsi da un posto all’altro.
Il robot di TRI può ripiegarsi sul soffitto quando non è in uso, quindi occupa effettivamente zero spazio utilizzabile.
Una vista privilegiata
Uno dei maggiori vantaggi di questa soluzione, tuttavia, sembra essere proprio il particolare punto di vista dall’alto verso il basso. Offre alla macchina un punto di vista migliore per osservare le proprie azioni e la posizione dei diversi oggetti che potrebbe dover manipolare.
Toyota punta molto sulla visione di un robot maggiordomo che apprende da un set limitato di parametri. In pratica, se volete che il robot impari a pulire i controsoffitti, potrete eseguire quell’azione in un ambiente di realtà virtuale. Il robot maggiordomo capirà le vostre azioni e le imiterà nel mondo reale, naturalmente monitorando le variabili.
Può sembrare macchinoso, ma non è così. Considerate che dopo poco tempo ci sarebbero in giro molte azioni insegnate anche ad altri robot e condivise in rete, un po’ come le ricette automatiche di certi robot da cucina.
Come è fatto il maggiordomo robot?
Numerosi giunti nel braccio robotico gli consentono di muoversi in tutte le direzioni. Alcune delle articolazioni sono ridondanti, e questo gli permette di ruotare e orientarsi praticamente in qualsiasi posizione.
C’è solo un dettaglio da mettere a punto ora: per installare un maggiordomo robot di questo tipo l’intera casa dovrebbe essere essenzialmente progettata attorno alla macchina.
Idealmente, il robot sarebbe una parte centrale della pianificazione della casa prima che la costruzione inizi.
Per questo direi che il concept ha più senso in edifici multi-unità come le strutture di assistenza agli anziani. Se i costruttori riuscissero a far sembrare le unità quasi identiche all’interno, gli ingegneri potrebbero addestrare un solo robot, quindi condividere le informazioni con il resto delle macchine nelle altre stanze.
Altri dettagli
Oltre all’intero bot di casa, TRI ha anche mostrato alcuni aspetti minori di questa tecnologia. Uno dei più importanti è l’artiglio con il quale il maggiordomo robot prenderà gli oggetti. Un sistema di luci proietta una serie di punti all’interno della “mano” robotica e una telecamera per osservare come si deformano i punti dell’arto quando raccoglie un oggetto.
Di conseguenza, il sistema può analizzare, in tempo reale, le proprietà dell’oggetto con cui sta interagendo. La demo ha mostrato che impilava diversi bicchieri di vino delicati uno sopra l’altro su una superficie sconosciuta.
I progressi di Toyota e TRI sono notevoli, e sull’onda dell’entusiasmo prevedono di continuare a lavorare su questo tipo di tecnologia in futuro. Non ci sono ancora piani per renderlo disponibile al pubblico, ma l’azienda spera di implementare almeno alcune di queste tecnologie nel prossimo futuro.