Uno sviluppo che sembra proprio l’inizio di un noto film di fantascienza. Un team di ricercatori ha immesso geni umani in un embrione di scimmia, per ottenere un animale con un cervello più grande ed avanzato.
L’Istituto tedesco Max Planck di biologia e genetica cellulare molecolare in Germania, e l’Istituto centrale giapponese per gli Animali Sperimentali, lavorano su copie impiantate dei geni umani ARHGAP11B nell’embrione di scimmia.
Gli scienziati hanno riferito che la neocorteccia della scimmia (un comune macaco) la parte del cervello interessata al linguaggio e all’apprendimento, è stata notevolmente amplificata da questa azione.
I risultati confermano la ricerca precedente che indicava che i geni umani ARHGAP11B sono un fattore chiave nello sviluppo dell’intelligenza.
La ricerca sui geni umani impiantati in un embrione di scimmia
La nuova ricerca, pubblicata nell’ultimo numero della rivista “Science”, fa luce su come sviluppare le capacità di pensiero che hanno trasformato i nostri antenati nelle odierne creature capaci di sviluppare civiltà, città, veicoli spaziali (e talent show).
“Abbiamo effettivamente scoperto che la neocorteccia del cervello della scimmia si è ingrandita. Anche la piastra corticale era più spessa del normale”, ha detto Michael Hyde, autore principale dello studio, in un comunicato stampa.
Il coautore dello studio Wieland Huttner ha sottolineato che gli organismi oggetto di questi test con geni umani sugli animali non possono svilupparsi oltre lo stadio embrionale per questioni di natura etica.
“Alla luce delle potenziali conseguenze impreviste sulla funzione cerebrale postpartum, abbiamo considerato un prerequisito obbligatorio, da un punto di vista etico. Quello di determinare gli effetti dei geni umani ARHGAP11B solo sullo sviluppo della neocorteccia del feto”.