Ogni giorno mi imbatto in una montagna di concept car: ci sono quelle in formato da “quasi produzione” e quelle del tutto astratte, parimenti importanti perché ispirano soluzioni nuove.
La Mini Vision Urbanaut cade decisamente verso la fine della scala della fantasia. Praticamente l’unica cosa che puoi riferire a una Mini è il fatto che le ruote si trovino proprio sugli angoli. Ok, anche i fari espressivi e un pochino la griglia hanno accenni alle automobili del brand Mini, ma per il resto direi nulla più.
È un’auto, ma sembra più un minuscolo camper
La presenza di una sola porta scorrevole laterale e gli allestimenti degli interni che posso solo definire “da lounge” seguono la prospettiva delle tendenze future.
Quali? Quelle di trasformare i veicoli in “luoghi che si muovono“.
Immaginate un futuro in cui sarete sistemati nei comodi interni, circondati da finiture morbide, rilassandovi mentre siete trasportati ovunque volete.
La rotazione del sedile anteriore (che richiede il sollevamento del parabrezza) mi fa chiedere se si tratta davvero di mobilità urbana o di una soluzione per gli affitti nei centri urbani. Sembra un piccolo appartamento su ruote.
Una tiny car
Piccolo è bello, a quanto pare: dopo il concept di mini casa autosufficiente proposto da IKEA, il concept Mini. È un esercizio di stile sul saggio impiego degli spazi ridotti. Forse per questo Mini, che ha sviluppato in house il concept, non dice molto sul tipo di veicolo.
Però dice quanto basta, che è anche quanto mi aspetto. Dice che il futuro della mobilità è elettrico. Che il futuro della mobilità è autonomo. E dice, soprattutto, che il futuro della mobilità è “abitabile”.