Il 14° piano quinquennale Cinese punta sulla diffusione del benessere e sulla capacità di “resilienza” nella produzione industriale.
La Cina cambia in corsa: impossibile pensare che il Covid non avrebbe cambiato le strategie della Repubblica Popolare. Le previsioni mostrano a breve termine una prevedibile battuta di arresto che ha portato i vertici del paese a tratteggiare un futuro diverso nel nuovo piano quinquennale Cinese.
Un futuro diverso per la Cina come diverso sarà il futuro del pianeta. Un futuro che potrebbe comportare più chiusure che aperture, meno cooperazione ed estrema necessità di puntare sulle energie rinnovabili.
Per questo il piano quinquennale Cinese conta sempre sull’obiettivo di diventare una potenza tecnologica, ma puntando anche sulla qualità generale e sulla crescita del reddito pro capite.
Cosa serve ai cinesi per vivere come in occidente?
La Spagna ha un livello di reddito pro capite di 25.000 euro circa. L’Italia un po’ più in alto: ha un livello di reddito pro capite di 28.000 euro. Sono paesi con tassi di crescita del PIL di circa l’1-2% l’anno. Per raggiungere lo stesso livello medio e diffuso, la Cina avrebbe bisogno di un reddito pro capite di circa 32.000 euro.
L’attuale PIL pro capite nominale della Cina è di 10.000 circa.
Con una crescita del PIL di circa il 5% all’anno, il reddito pro capite della Cina sarà raddoppiato entro il 2035. Con un parallelo aumento della valuta cinese sul dollaro USA, il reddito pro capite raggiungerebbe il livello di 32.000-36.000 euro pro capite nel 2035.
Il piano quinquennale Cinese vuole arrivarci enfatizzando ancora di più l’innovazione (in settori che vedono già un vantaggio di prospettiva, come quello dell’AI e dell’homeland security) e la promozione della ricerca e dello sviluppo come quota del PIL. Un’innovazione che abbia però la matrice dell’autosufficienza.
La tecnologia è la chiave ora nella prossima area di sviluppo della Cina. È un’area chiave a cui la Cina vuole dare più attenzione, più risorse e più sviluppo. Penso che sia fondamentalmente per lo sviluppo della Cina in futuro.
Wang Huiyao, consigliere del gabinetto cinese e fondatore del Centro per la Cina e la globalizzazione.
Chi fa da sé, fa pel tle
La “nuova guerra fredda” con gli Stati Uniti nata dalla battaglia sui dazi e proseguita con l’ostracismo verso Huawei e le traversie subite da ByteDance per TikTok non migliorerà molto a breve.
Nonostante le differenze sbandierare da Biden, il prossimo probabile presidente USA, i dazi introdotti da Trump potrebbero non essere allentati a breve. Gli Stati Uniti non depongono le armi facilmente, neanche quelle economiche, e oggi più che mai hanno bisogno di usare tutte le loro leve per provare a recuperare dal durissimo colpo della pandemia.
Questo comporta la necessità da parte dei colossi della tecnologia cinese di prepararsi a produrre da soli ciò che serve, dai chip ai sistemi operativi.
Il piano Cinese prevede una sorta di “doppio canale”. Una cosa che noi italiani tradurremmo nel motto latino “Si vis pacem, para bellum”. Armati di conoscenze e fattori produttivi: pronti al dialogo, ma anche a fare da soli.
Specie aumentando investimenti e consumi interni.
Altri punti del nuovo piano Cinese
Altri obiettivi del nuovo piano Cinese, che dovrebbero essere concretizzati nei prossimi mesi prima dell’approvazione da parte del parlamento cinese del prossimo anno?
Tre temi centrali: ambiente, forza militare, Hong Kong e Taiwan.
Ambiente
Il governo cinese, forte della rapida crescita del paese nel settore delle rinnovabili, ha fissato obiettivi a lungo termine per la riduzione delle emissioni. Questo accelererà il passaggio ai veicoli elettrici e aumenterà l’energia nucleare, solare, idroelettrica ed eolica (quest’ultima in Cina è in grande espansione).
Forza militare
Il partito ha stabilito un nuovo cinese per una maggiore sincronizzazione tra sviluppo economico e difesa. L’obiettivo di Xi è quello di costruire un esercito di livello mondiale entro il 2049. Il comunicato ha chiesto di accelerare la modernizzazione della difesa e di “realizzare l’unità di un paese prospero e di un esercito forte.”
Hong Kong e Taiwan
Riaffermando il suo impegno per lo “sviluppo pacifico” dei legami attraverso lo stretto di Taiwan, il nuovo piano Cinese ha promesso di mantenere “prosperità e stabilità a lungo termine” anche a Hong Kong e Macao.
Il comunicato include una riga che chiede la “riunificazione della madrepatria”, mentre un documento simile cinque anni fa enfatizzava la cooperazione economica e i vantaggi per i residenti e le aziende taiwanesi.
In sintesi
La Cina è attesa da anni cruciali. Anni che possono segnare il passaggio di testimone come nazione leader nel mondo.