Shell 2030 è una visione futuristica di trasporto concepita dal talento di Tamir Mizrahi.
Può sembrare in apparenza un concept di frontiera rispetto ad altri. Dopotutto siamo già alla vigilia di un massiccio arrivo di veicoli per il trasporto individuale. In Italia Citroen Ami e Xev faranno compagnia alla Twizy e a decine di altre soluzioni. Dunque perchè andare oltre? Shell 2030 esplora caratteristiche e soluzioni della futura city car.
Attraverso ricerche approfondite, Tamir Mizrahi ritiene che sia possibile prodotturre in serie questo veicolo con infrastrutture e tecnologie che saranno disponibili, lo dice il nome stesso del veicolo, nel 2030. Shell 2030 è una city car futura completamente elettrica che non lascia impronta sul pianeta, la carrozzeria compatta occupa solo un piccolo spazio in strada. Mizrahi (come tanti in questi mesi) vuole combinare i vantaggi di un’auto e di una bicicletta in un unico veicolo.
Shell 2030, il futuro per due
Essendo un veicolo autonomo a tre ruote, Shell è in grado di ospitare fino a due persone alla volta. È un trasporto urbano che può muoversi in città con facilità, ha anche un modo intelligente di manovrare grazie ad un asse triangolare a forma di V.
Tamir Mizrahi afferma che il suo obiettivo per questo progetto è fornire alle persone un nuovo tipo di trasporto personale in cui possono guidare un piccolo veicolo per spostarsi in città, quasi come una motocicletta. Shell 2030 presenta una cupola in vetro trasparente che offre una vista panoramica a 360 gradi. Poiché si tratta di un veicolo autonomo (non avevo menzionato questo particolare non trascurabile), quelle ruote sono controllate da piccoli computer che possono essere azionati dalle impugnature sopra di esse. Ha un nutrito gruppo di sensori per informare il conducente sul tipo di strada, lo stile di guida suggerito, il livello della batteria ed altri parametri sia del veicolo che dell’ambiente esterno.
I dettagli latitano un po’, ma è confortante vedere già una convergenza sul design di queste city car: il trend sembra essere questo. Da un lato i veicoli che una volta erano “familiari” si tramuteranno i veri e propri “luoghi su ruote”. Soprendentemente, grazie all’eliminazione di buona parte della strumentazione interna, saranno utili allo scopo anche veicoli di dimensioni oggi ridotte (la utilitaria di oggi sarà una piccola familiare di domani). Per l’ultimo miglio e le city car, invece, spazio a veicoli piccoli e pratici che trasferiranno la filosofia di uno smartphone anche nel trasporto individuale e di prossimità.