Non è un paese per giovani, tra emigrazione giovanile e aumento degli anziani, ma oggi la situazione è la peggiore di sempre.
Il tasso di natalità dell’Italia diminuirà ulteriormente, in un quadro che prefigura già un grande spopolamento, perché incertezza economica e sanitaria data dalla pandemia aggrava il quadro generale.
Già nel 2019 il Bel Paese ha registrato 420.000 nascite nel 2019 (il tasso più basso dall’Unità d’Italia nel 1861) a fronte di 647.000 persone morte. Quest’anno il tasso di natalità in Italia potrebbe scendere ulteriormente, a circa 408.000 nascite, mentre i decessi per coronavirus porteranno i morti totali oltre i 700.000. A dirlo sono le secondo recenti stime dell’Istat, l’agenzia nazionale di statistica.
Le cause?
È legittimo ipotizzare che il clima di paura e incertezza e le crescenti difficoltà di natura materiale generate dai recenti eventi avranno un impatto negativo sulle decisioni di fertilità delle coppie italiane e sulla natalità in Italia
Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat
Sul totale dei decessi previsti nel 2020, Blangiardo lo dice senza mezzi termini: “È una cifra davvero preoccupante per la natalità in Italia. L’ultima volta che è successo qualcosa di simile è stato nel 1944, quando eravamo nelle fasi più cruente della seconda guerra mondiale”.
L’Italia, il primo Paese europeo colpito dalla pandemia, ha subito una prima e una seconda ondata brutali, con oltre 71.000 decessi confermati di coronavirus dalla fine di febbraio. Nel frattempo il tasso di disoccupazione è passato dal 9,4% di quest’anno all’11% del 2021.
Le donne sono le più colpite di tutti
Le donne hanno subito il peso maggiore delle conseguenze economiche della pandemia: molte le difficoltà con il lavoro, o con la necessità di restare a casa per assistere i figli che si sono ritrovati con le scuole chiuse.
Anche prima della pandemia, meno della metà delle italiane in età lavorativa aveva un’occupazione. E numerose erano le difficoltà per chi restava incinta.
Le conseguenze sulla natalità in Italia sono quasi inevitabili: disuguaglianza di genere, mancanza di posti di lavoro e di servizi per l’infanzia, più pandemia. Chi ha ancora un lavoro, questa è la realtà, si chiede: “Se oggi avessi un altro figlio, domani avrei ancora un lavoro?”.
In Italia, secondo l’Istat, ci sono 5 persone oltre 65 anni per ciascun bambino.
L’invecchiamento della popolazione è un problema per un sistema-paese, non solo per l’economia e per il pagamento delle pensioni, ma perché minore natalità in Italia significa meno giovani. E meno giovani significa meno energia e idee.