L’Università della California di San Francisco continua a sorprendere con nuovi annunci dei risultati sul farmaco sperimentale.
Solo poche dosi di ISRIB, un farmaco SPERIMENTALE testato da mesi sui topi dagli scienziati dell’Università di San Francisco, possono invertire il declino cognitivo legato all’età, sia nella memoria che nella flessibilità mentale.
ISRIB ha già mostrato ottimi risultati in precenti studi di laboratorio, sempre sui topi. Il farmaco sperimentale non è solo in grado di invertire il declino cognitivo. È stato anche in grado di ripristinare la funzione della memoria mesi dopo una lesione cerebrale traumatica, invertire i disturbi cognitivi nella sindrome di Down, prevenire la perdita dell’udito legata al rumore, combattere alcuni tipi di cancro alla prostata e persino migliorare la cognizione in condizioni di salute.
Invertito il declino cognitivo legato alla vecchiaia
Nel nuovo studio, pubblicato ad inizio dicembre nella rivista ad accesso libero eLife, i ricercatori hanno mostrato un altro risultato strepitoso di ISRIB. Il farmaco ha portato ad un rapido ripristino delle capacità cognitive giovanili nei topi anziani. Una regressione del declino cognitivo accompagnata da un ringiovanimento del cervello e delle cellule immunitarie che potrebbe aiutare a spiegare i miglioramenti nella funzione cerebrale.
Gli effetti estremamente rapidi di ISRIB mostrano per la prima volta che una componente significativa del declino cognitivo legato all’età può essere causata da una sorta di “blocco” fisiologico reversibile, non da una degradazione permanente.
Susanna Rosi, professoressa nei dipartimenti di Chirurgia Neurologica e di Scienze della Terapia Fisica e della Riabilitazione, UC San Francisco
ISRIB mostra che il cervello può “tornare indietro”
“I dati suggeriscono che il cervello anziano non perde in modo permanente le capacità cognitive essenziali, come comunemente si presume. Queste risorse cognitive sono ancora lì ma sono state in qualche modo bloccate, intrappolate da un circolo vizioso di stress cellulare”, dice Peter Walter, PhD, professore presso il Dipartimento di Biochimica e Biofisica dell’UCSF e ricercatore dell’Howard Hughes Medical Institute.
“Il nostro lavoro con ISRIB mostra un modo per rompere quel ciclo, invertire il declino cognitivo e ripristinare le capacità cognitive che erano state bloccate col tempo”
Qual è il prossimo passo per il farmaco sperimentale?
Abbiamo visto come l’ISRIB ripristini la cognizione negli animali con lesioni cerebrali traumatiche. “Può sembrare un’idea folle,” dice Susanna Rosi, “ma chiederci se il farmaco possa invertire i sintomi stessi dell’invecchiamento è solo il passo logico successivo”.