Tabacco, tessuti, odori di strada: i ricercatori si lanciano nella raccolta e nella ricostruzione di un’enciclopedia di profumi (e non solo) degli ultimi cinque secoli in Europa.
A parte Proust, cui il gioco riusciva mangiando una Madeleine, per molti di noi sentire un profumo o un odore significa fare un viaggio nel tempo. L’odore di terra bagnata mi ricorda fine agosto nelle estati da ragazzo. Quel profumo di menta mi ricorda le caramelle gommose in casa dei miei nonni. Odeuropa nasce forse per questo. Ricostruire il tempo.
L’olfatto è di tutti i sensi il più evocativo dei ricordi
A differenza delle foto (vista) o dei manufatti (tatto) che possiamo conservare in libri e musei per registrare la storia, non possiamo imbottigliare un profumo particolare e conservarlo per sempre.
Gli odori del passato sono spariti per sempre. O forse no?
Odeuropa, vita olfattiva quotidiana
Un team di ricerca ha appena lanciato un ambizioso progetto per identificare e ricostruire i profumi più apprezzati della vita quotidiana in Europa, dal XVI secolo all’inizio del XX.
Il progetto, denominato “Odeuropa”, è guidato da un gruppo multidisciplinare di studiosi provenienti da sei paesi europei. Le loro specialità includono storia, arte, visione artificiale, museologia (lo studio dei musei) e chimica.
Utilizzando l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale, il team Odeuropa addestrerà i computer a setacciare infinite risorse periodiche (libri di testo, romanzi, fotografie e riviste) per trovare riferimenti a odori, come tabacco o profumo, nel testo e nelle foto.
“Una volta che inizi a guardare i testi stampati pubblicati in Europa dal 1500, troverai un sacco di riferimenti all’olfatto, dai profumi religiosi come l’odore dell’incenso a cose come il tabacco”, dice il membro del team William Tullett della Anglia Ruskin University di Cambridge.
Un’enciclopedia degli odori
Le informazioni saranno catalogate in una “enciclopedia online del patrimonio olfattivo”. Il sito web del progetto descrive l’enciclopedia come “un archivio per il patrimonio olfattivo dell’Europa, che consente alle generazioni future di accedere e conoscere gli odori del passato”.
Uno degli obiettivi, come detto, è raccontare il tempo attraverso gli odori. Mostrare come gli odori e il loro scopo e significato sono cambiati nel corso della storia.
Prendiamo il tabacco, ad esempio. “È una merce introdotta in Europa nel XVI secolo che inizia come un tipo di odore molto esotico, ma poi diventa rapidamente addomesticata e diventa parte del normale paesaggio olfattivo di molte città europee”, dice Tullett.
Odeuropa non è il primo tentativo moderno di catturare la storia dell’olfatto.
Kate McLean crea “mappe dell’olfatto” che registrano zone con odori forti, mappando città come New York e Boston. Cecilia Bembibre, ricercatrice all’UCL Institute for Sustainable Heritage, sta lavorando a recupero e conservazione di profumi perduti o in via di estinzione.
Odeuropa ha questo ed altri scopi. Vuole avere la capacità di ricreare odori che oggi non esistono. Si prevede che il completamento del progetto richiederà tre anni.
Grazie a questa risorsa olfattiva i profumi ormai lontani potranno ricevere nuova vita, e diventare una parte importante delle mostre museali o dei siti storici.
“Gli odori danno forma alla nostra esperienza del mondo, ma abbiamo pochissime informazioni sensoriali sul passato”, ha affermato Inger Leemans (VU University e la Royal Netherlands Academy of Arts & Sciences Humanities Cluster).