Nello studio di soluzioni militari è ormai una tendenza quella di estendere il raggio di combattimento dei velivoli, e di mantenere gli operatori umani lontani dal pericolo. E in questo senso, le recenti dichiarazioni di Elon Musk sul futuro del combattimento aereo hanno più che un fondo di verità.
La DARPA ha appena avviato lo sviluppo di nuovi droni da combattimento dotati di missili. Chiamato LongShot, il velivolo senza pilota è destinato a essere lanciato direttamente dall’aria da un veicolo vettore. L’agenzia americana si è affidata ai servizi di tre appaltatori della difesa per far decollare il programma.
Come i droni Gremlin (sempre della DARPA) attualmente in fase di sviluppo, si spera che il programma LongShot si traduca in un droni da combattimento senza pilota che aiutino a tenere lontani dal pericolo gli aerei di valore e i loro piloti. E questo fa parte della strategia delle forze armate statunitensi per integrare le proprie flotte di aerei da combattimento con sistemi senza pilota.
Gli obiettivi di Longshot
“Il programma LongShot cambia il paradigma delle operazioni di combattimento aereo con droni da combattimento senza equipaggio lanciati dall’aria in grado di impiegare armi aria-aria attuali e avanzate”, dice il responsabile del programma DARPA, il tenente colonnello Paul Calhoun. “LongShot interromperà i tradizionali miglioramenti incrementali delle armi fornendo un mezzo alternativo per generare capacità di combattimento.”
Non è stato un percorso lineare, ad ogni modo. Per dare il via al programma LongShot, DARPA ha assegnato contratti ai più grandi operatori del settore. General Atomics, Lockheed Martin e Northrup Grumman sono stati coinvolti già soltanto per il lavoro di progettazione preliminare. Con l’avanzare del programma, l’obiettivo è ovviamente quello di sviluppare e testare in volo il sistema su vasta scala, compresa la dimostrazione delle sue capacità di sparare con armi in condizioni operative. Un altro passo verso la guerra “automatica”.
Fonte: DARPA