Negli ultimi anni, la direzione intrapresa dal legislatore in tema di pagamenti è abbastanza chiara: si punta, in maniera chiara ed inequivocabile, ai sistemi di pagamento elettronici. La tracciabilità, infatti, è un tema di rilevante importanza. In particolar modo in un paese come il nostro, che si contraddistingue da sempre, purtroppo, per un’evasione fiscale certamente non contenuta.
La prima misura per arginare il fenomeno è, senza alcun dubbio, limitare la movimentazione del contante. E il metodo più semplice, in tal senso, è costituito dall’utilizzo delle carte elettroniche di pagamento. Il cashback è stato solo l’ultimo di una serie di misure volte ad invogliare gli italiani all’utilizzo di questi strumenti.
Le carte di pagamento, strumento privilegiato nelle transazioni elettroniche
È inutile negare, infatti, come i cittadini del Belpaese siano, per quanto concerne il Vecchio Continente, il fanalino di coda nell’utilizzo delle carte di pagamento, nonostante, già nel corso degli ultimi anni, si sia registrata una sensibile inversione di tendenza. Un problema essenzialmente culturale, dato che la maggior parte dei consumatori paga in contanti nonostante disponga anche di una carta elettronica
Lo strumento maggiormente utilizzato è, senza alcun dubbio, il bancomat, il primo che ha consentito, più di quarant’anni fa, di poter prelevare direttamente dagli sportelli esterni agli istituti di credito evitando elevate perdite di tempo allo sportello della filiale. Il bancomat è stato sicuramente un elemento rivoluzionario, che ha coinvolto significativamente il nostro paese solo a partire della seconda metà degli anni ‘90, epoca in cui è diventato estremamente diffuso anche nel nostro paese.
Col passare del tempo, tuttavia, altre carte di pagamento hanno preso piede nel nostro piede. Alquanto significativa, in tal senso, l’evoluzione della carta di credito. Nata come una sorta di status symbol, destinata ad una nicchia di consumatori abbienti, col passare degli anni è diventato uno strumento di largo utilizzo.
L’elemento fondante che le contraddistingue è, senza alcun dubbio, il grado di accettazione: con una carta di credito, di fatto, si può davvero girare il mondo ed effettuare pagamenti e prelievi in qualsiasi angolo del globo. Con l’avvento del nuovo millennio, accompagnata dalla prepotente ascesa della tecnologia, i sistemi di pagamento elettronici si sono moltiplicati esponenzialmente.
Internet amplia le opzioni di pagamento
Restando nell’ambito delle carte, è fuor di dubbio come le ricaricabili hanno contribuito ad avvicinare un numero cospicuo di risparmiatori al mondo dell’e-commerce. Nello scorso decennio, infatti, i pagamenti online non erano in grado di fornire gli elevati standard di sicurezza attuali: la carta prepagata, il cui credito viene stabilito dal titolare effettuando una ricarica dell’importo desiderato, era in grado di limitare l’esposizione economica al rischio di operazioni di phishing.
Questa tipologia di carta, a differenza della carta di credito, può essere richiesta senza che sulla stessa non venga indicato alcun nome e cognome: sicuramente le diverse funzionalità delle carte prepagate anonime sono molto interessanti e utili. Il summenzionato tema della sicurezza, tuttavia, risulta ancor più di fondamentale importanza nello scenario attuale.
Oltre alle carte di pagamento, infatti, Internet consente di effettuare pagamenti anche mediante altre tipologie, come – a titolo esemplificativo – PayPal o criptovalute, strumento, quest’ultimo, che ha riscontrato un significativo aumento nell’ultimo biennio. Un tema di prioritaria importanza, di conseguenza, diventa quello del trattamento dei nostri dati sensibili.
Il legislatore prevede che il titolare del trattamento possa sfruttare i dati solo ed esclusivamente per il servizio richiesto, in quanto legittimato dalla richiesta pervenuta dell’utente. Il titolare del trattamento, tuttavia, qualora volesse perseguire un ulteriore fine, lo potrà fare solo in base a quanto disciplinato dagli articoli 6,7,9 o 10 del Reg.UE 2016/679, che comprendono, ad esempio, attività di marketing e profilazione.