Il primo uragano spaziale è confermato sul Polo Nord. Un team ha scoperto una massa vorticosa di plasma grande circa 1000 chilometri che fa piovere elettroni nell’atmosfera superiore della Terra.
Gli scienziati hanno confermato l’esistenza di un uragano spaziale: un team guidato dalla Shandong University in Cina ha dato l’annuncio dopo aver analizzato una massa vorticosa di plasma larga circa 1000 chilometri avvistata centinaia di chilometri sopra il Polo Nord.
Le osservazioni mostrano un grande punto aurorale a forma di ciclone con un centro a flusso quasi zero e un forte flusso di plasma orizzontale circolare. Tutti elementi che si trovano in un qualsiasi uragano che si forma nella bassa atmosfera. L’unica differenza è che piovono elettroni e non acqua.
L’uragano spaziale si è spostato in senso antiorario ed è durato circa otto ore prima di sciogliersi.
Una notizia buona ed una cattiva
Il team che ha scoperto l’uragano spaziale avvisa che un tali tempeste potrebbero interrompere i sistemi GPS. Però potrebbero fornire anche una maggiore comprensione degli effetti della meteorologia spaziale. Il professor Mike Lockwood, Fisico presso l’Università di Reading, dice che gli uragani potrebbero essere un fenomeno universale su pianeti e lune con campi magnetici e plasma.
Fino ad oggi non era sicuro che esistessero anche uragani di plasma spaziale: dimostrarlo con un’osservazione così sorprendente è incredibile. Plasma e campi magnetici nell’atmosfera dei pianeti esistono in tutto l’universo, quindi i risultati suggeriscono che gli uragani spaziali dovrebbero essere un fenomeno diffuso.
Mike Lockwood, Università di Reading
Così come le tempeste tropicali sono associate a enormi quantità di energia, un uragano spaziale deve nascere da un trasferimento insolitamente ampio e rapido di energia eolica solare e di particelle cariche nella termosfera, la parte superiore dell’atmosfera terrestre.
È la prima volta che un uragano viene osservato nella termosfera terrestre
“Un uragano è chiaramente associato a una forte energia e al trasporto di massa. Pertanto un uragano nell’alta atmosfera terrestre deve essere violento e trasferire in modo efficiente l’energia e lo slancio del vento / magnetosfera solare nella ionosfera terrestre. È quanto si legge nello studio pubblicato su Nature.
Gli effetti del “passaggio” di un uragano spaziale? Tutti da verificare: potranno dirci molto sui satelliti, sui disturbi nelle comunicazioni radio ad alta frequenza e sugli errori di GPS e sistemi di comunicazione.