Più di 600 anni fa qualcuno ha piegato, sigillato e pubblicato una lettera che non è mai arrivata a destinazione. Ora, gli scienziati hanno digitalmente “spiegato” questa ed altre lettere chiuse in un baule del XVII secolo ritrovato a L’Aia, usando i raggi X.
Per secoli prima dell’invenzione delle buste sigillate, la corrispondenza sensibile è stata protetta da occhi indiscreti attraverso complesse tecniche di piegatura che trasformavano una lettera nella sua busta sicura. Nel Rinascimento una lettera veniva piegata in un modo che gli origami in confronto sono una barzelletta. Lettera e scrigno diventavano una sola cosa.
Le lettere “bloccate” del Rinascimento
Le lettere bloccate utilizzavano diversi meccanismi per rimanere saldamente chiuse. Pieghe e rotoli, fessure e fori, pieghe, adesivi e una varietà di “serrature di carta” costruite in modo intelligente. Un ampio studio su questi metodi di chiusura è stato pubblicato online ieri sulla rivista Nature Communications .
L’aspetto negativo di questa modalità di chiusura, però, è grande. Le lettere di questo periodo che sopravvivono al presente ancora chiuse sono molto fragili, e possono essere aperte solo tagliandole. Per fortuna un nuovo metodo basato sui raggi X ha offerto ai ricercatori un’alternativa non invasiva. Con questa tecnica, gli scienziati sono riusciti a recuperare lettere tenendole ancora piegate, senza bisogno di aprirle.
Caro amico del Rinascimento, ti leggo
Per la prima volta gli scienziati hanno applicato questo metodo ad un gruppo di lettere “bloccate” dal Rinascimento, conservate in un baule che era nella collezione del museo postale olandese dell’Aia, in Olanda, dal 1926.
Il contenuto del baule include più di 3.100 lettere non consegnate, di cui 577 non aperte, scritte in olandese, inglese, francese, italiano, latino e spagnolo. Per ragioni sconosciute, una volta arrivate a L’Aia, le lettere non furono mai consegnate ai destinatari previsti e sono state invece conservate da un direttore delle poste di nome Simon de Brienne.
Le missive del Rinascimento
Per penetrare negli strati di carta piegata dal Rinascimento, gli autori dello studio hanno utilizzato uno scanner per microtomografia a raggi X progettato nei laboratori di ricerca odontoiatrica della Queen Mary University of London (QMU).
I ricercatori hanno progettato lo scanner per essere super sensibile, avendo il compito di mappare i minerali contenuti in un dente. “È stato importante usare uno strumento del genere, inestimabile nella ricerca odontoiatrica. Questa elevata sensibilità ha permesso di leggere alcuni tipi di inchiostro su carta e pergamena”, ha detto in una dichiarazione il coautore dello studio Graham Davis, professore QMU di imaging a raggi X 3D .
Il team è stato in grado di prendere le nostre immagini di scansione e trasformarle in lettere che potevano aprire virtualmente e leggere per la prima volta dopo oltre 400 anni.
David Mills, co-autore dello studio
L’apertura “digitale”: cosa c’è scritto
Dalle scansioni, il team ha ricavato ricostruzioni digitali 3D delle lettere. Ha poi creato un algoritmo computazionale che ha decifrato le sofisticate tecniche di piegatura, piega dopo piega, aprendo le lettere del Rinascimento in modo virtuale. Le lettere già aperte sono quattro, e il contenuto di una è stato già decifrato.
La lettera decifrata
Fu scritta il 31 luglio 1697 da un uomo di nome Jacques Sennacques a suo cugino Pierre Le Pers, che viveva a L’Aia. Sennacques, un professionista legale a Lille, in Francia, chiedeva un certificato ufficiale di morte per un parente di nome Daniel Le Pers. “Forse a causa di una questione di eredità”, hanno scritto gli scienziati.
Dopo la sua richiesta, Sennacques chiede notizie della famiglia e raccomanda suo cugino alle grazie di Dio.
Decine di migliaia di documenti sigillati come questo dal Rinascimento (e da altre epoche) possono ora essere aperti e letti virtualmente. Un risultato eclatante, che viene in seguito ad un altro celebre disvelamento: quello addirittura di un gruppo di papiri da Ercolano.