È da poco entrata in vigore una legge statale della Pennsylvania che conferisce ai robot autonomi per le consegne il diritto di operare sui marciapiedi cittadini classificandoli come pedoni. La legge rende quello della Pennsylvania (pensate) il dodicesimo stato USA a lasciare che questi robot si muovano liberi per le città.
Non tutti sono fan di questi cambiamenti. L’Associazione Nazionale dei Funzionari dei Trasporti Urbani, ad esempio, chiede una “revisione completa” delle strade cittadine per far funzionare l’automazione.
I diritti dei robot si sono ampliati, almeno in Pennsylvania
I robot autonomi per consegne potranno manovrare su marciapiedi, sentieri e strade perchè ora sono tecnicamente considerati “pedoni”. La relazione tra veicoli autonomi ed esseri umani è in piena evoluzione.
Attualmente i limiti consentono una velocità massima di 19km/h in aree pedonali, 40km/h in strada e un limite di carico di 250 chili. Anche in Virginia, Idaho, Florida, Wisconsin, Washington, DC, ed altri 6 stati secondo Axios , i robot di consegna possono legamente condividere la strada con le persone.
I vantaggi dei robot di consegna autonomi assimilati ai pedoni
Le potenzialità di queste soluzioni sono tante. Anzitutto la potenziale riduzione dei camion di grandi dimensioni. Mezzi pesanti e potenzialmente inquinanti, inadatti a spostarsi in città affollate. C’è anche una potenziale riduzione del numero di autisti necessari a consegnare rapidamente i prodotti ordinati online dalle persone. E qui c’è il nodo lavorativo, il prevedibile vulnus. Per questo la National Association of City Transportation Officials ha pubblicato un Blueprint for Autonomous Urbanism che chiede più riflessioni sull’aggiunta di robot a guida autonoma nelle strade.
L’automazione senza una revisione completa del modo in cui le nostre strade sono progettate, assegnate e condivise non si tradurrà in sostanziali guadagni in termini di sicurezza, sostenibilità o equità
Una parte (condivisibile) del report
Non è neoluddismo
Non si tratta di essere contrari alla tecnologia. San Francisco, una delle città più “tech friendly” del mondo, nel 2017 ha persino vietato la maggior parte dei robot da marciapiede. Ci vuole molta intelligenza artificiale per far sì che i robot (pardon, i “nuovi pedoni”) possano navigare in sicurezza nelle strade affollate.
Il Tamura Lab della Tohoku University in Giappone ha raccolto un elenco di fattori che i veicoli autonomi in quanto “nuovi pedoni” dovrebbero considerare quando interagiscono con i ” vecchi pedoni,” che saremmo noi umani. Ad esempio evitare gli “zombi da smartphone” o le persone che camminano mentre guardano un dispositivo. Servono veri e propri “modelli della forza sociale” per cercare di capire l’intenzione di un essere umano: può essere davvero imprevedibile e cambiare direzione.
Sempre nel 2017, gli ingegneri del MIT hanno creato un robot autonomo che utilizzava una navigazione socialmente consapevole, per insegnare al robot autonomo a seguire fondamentalmente “le stesse regole di tutti gli altri” sullo spazio personale e il modo di camminare. Per questo non è mantenere questi robot alti fino alle ginocchia in movimento accanto ai pedoni umani.