Lo sviluppo di sistemi informatici in grado di riconoscere argomenti nel linguaggio umano naturale e di affrontare un dibattito è una grande sfida. Una delle sfide più impegnative nel campo dell’intelligenza artificiale (AI).
Su Nature ora lo scienziato Noam Slonim, ricercatore israeliano in IBM, riporta un impressionante sviluppo in questo campo: Project Debater, un sistema di intelligenza artificiale che può impegnarsi con gli esseri umani nel dibattito. Una AI che sa fare dispute.
I risultati, a loro modo sorprendenti, mostrano a che punto è arrivata la ricerca in questo settore.
Meno di un decennio fa, l’analisi del discorso umano per identificare i modi in cui un tema viene usato a sostegno delle conclusioni era decisamente al di là delle capacità computazionali.
Da allora, una combinazione di progressi tecnici nell’intelligenza artificiale e crescente maturità nell’ingegneria (accanto alla crescita della domanda commerciale) ha portato a una rapida espansione.
Più di 50 laboratori in tutto il mondo stanno lavorando al problema, compresi i team di tutte le grandi società di software.
Perché non è affatto facile sviluppare un’intelligenza artificiale capace di fare un dibattito con gli umani
La struttura di una polemica, di un argomento, è troppo varia, troppo complessa, troppo sfumata e spesso troppo velata per essere riconosciuta facilmente. Per questo Slonim ha deciso di avviare una grande sfida: sviluppare un sistema completamente autonomo che possa prendere parte a un dibattito dal vivo con gli esseri umani.
Project Debater è il culmine di questo lavoro.
Project Debater è, prima di tutto, una straordinaria impresa ingegneristica.
Un’impresa straordinariamente ambiziosa. E come per quasi tutte le ricerche sull’intelligenza artificiale che puntano così in alto, un collo di bottiglia chiave è l’acquisizione di dati. Ne servono di sufficienti per poter calcolare una soluzione efficace per la sfida di fare in modo che una macchina possa argomentare.
Project Debater ha affrontato questo ostacolo. Lo ha fatto utilizzando un duplice approccio. Primo, ha ristretto la sua attenzione a circa 100 argomenti di dibattito. Secondo, raccoglie la sua materia prima da set di dati di grandi dimensioni, anche per gli standard dei moderni sistemi di elaborazione del linguaggio.
In una serie di uscite nel 2018 e nel 2019, Project Debater ha affrontato una serie di dibattiti umani di talento e di alto profilo e la sua performance è stata valutata in modo informale dal pubblico.
Qual è lo schema di un dibattito con Project Debater?
Supportato dalle sue tecniche di argomentazione e alimentato dai suoi set di dati elaborati, il sistema crea un discorso di 4 minuti che apre un dibattito su un argomento del suo repertorio, al quale risponde un avversario umano. Quindi reagisce ai punti del suo avversario producendo un secondo discorso di 4 minuti. L’avversario risponde con la propria confutazione di 4 minuti e il dibattito si conclude con entrambi i partecipanti che rilasciano una dichiarazione di chiusura di 2 minuti.
Forse l’aspetto più debole del sistema è che fatica a emulare la coerenza e il flusso dei dibattiti umani.
Eppure questa limitazione non è certo “colpa” di Project Debater.
La struttura dell’argomento è ancora poco conosciuta, nonostante due millenni di ricerca. A seconda che il fulcro della ricerca sia l’uso del linguaggio, l’epistemologia (la teoria filosofica della conoscenza), i processi cognitivi o la validità logica, le caratteristiche proposte come cruciali per un modello coerente di argomentazione e ragionamento differiscono notevolmente.
I modelli di ciò che costituisce un buon argomento sono quindi estremamente diversi. Al contrario, i modelli di ciò che costituisce un buon dibattito ammontano a poco più che intuizioni formalizzate (sebbene le discipline in cui la bontà del dibattito è codificata, come il diritto, sono in vantaggio su questo fronte).
Non c’è quindi da meravigliarsi che la performance di Project Debater sia stata valutata semplicemente chiedendo a un pubblico umano se pensava che fosse “un esempio di dibattito decente”. Per quasi due terzi degli argomenti discussi, gli umani hanno pensato che fosse così.
Il progetto Debater è un passo cruciale nello sviluppo della tecnologia degli argomenti. Questi risultati offrono uno sguardo allettante su come un sistema di AI potrebbe funzionare. Con cosa? Ccon la rete di argomenti che gli esseri umani interpretano con tanta apparente facilità.
Tra fake news e polarizzazione dell’opinione pubblica, potrebbe presto farsi pressante la necessità che gli esseri umani siano supportati nella creazione, elaborazione e condivisione di argomenti complessi.
L’AI potrebbe “allenare” al dibattito (e al senso critico) gli esseri umani.
In sintesi: la sfida di Project Debater è ardua, ma rappresenta anche un progresso che può contribuire al ragionamento umano.