Amazon ha annunciato ieri l’apertura di Amazon Salon, il primo negozio di parrucchiere dell’azienda di Seattle.
Sarà un luogo nel quale Amazon mira a testare nuove tecnologie per il grande pubblico in uno scenario reale e “probante”.
Amazon Salon, Bezos fa il parrucchiere
Il salone di parrucchiere occuperà oltre 1.500 piedi quadrati su Brushfield Street a Spitalfields di Londra, dove Amazon afferma che inizialmente sperimenterà l’uso della realtà aumentata (AR) e della tecnologia “point-and-learn“. Si tratta di un sistema che consente ai clienti di indicare i prodotti su uno scaffale e acquisire più informazioni attraverso video e altri contenuti che appaiono su display.
Per ordinare i prodotti, i clienti scansioneranno il codice QR sullo scaffale, che li porterà alla pagina di acquisto Amazon per l’articolo, che potranno aggiungere al carrello per poi effettuare il check-out.
La tecnologia AR del salone, nel frattempo, verrà utilizzata per consentire ai clienti di sperimentare provando virtualmente diversi colori di capelli prima di tingerli di una nuova tonalità.
Amazon parrucchiere, ultima categoria di una lunga serie
Amazon è già entrata nel mercato dei minimarket, nei negozi di alimentari e in altri negozi fisici, dove sta innovando con nuove tecnologie. Nei suoi Amazon Go propone il pagamento senza cassa, i carrelli della spesa intelligenti e i sistemi biometrici.
Non è chiaro se Amazon abbia effettivamente l’ambizione di essere nel business dei saloni di parrucchiere. Dai rumors sembra che il salone servirà in gran parte come terreno di prova per le nuove tecnologie che Amazon vorrà vendere ad altri clienti al dettaglio in futuro, o forse implementare in negozi di altre categorie merceologiche.
Nel caso della realtà aumentata, Amazon potrebbe voler raccogliere dati sulle esperienze dei clienti da sfruttare sul proprio shop.
Un luogo esperienziale
Amazon fa capire che i suoi obiettivi non riguardano l’attività di parrucchiere. L’azienda di Bezos descrive il salone come un “luogo esperienziale in cui si presentano nuovi prodotti e tecnologie” e osserva che non ha pianificato di aprire altri saloni in questo momento.
Amazon non ha dettagliato il tipo di dati che raccoglierà dai clienti che utilizzano il salone. Certo, il fatto che stia catturando le immagini dei clienti per la prova virtuale del colore dei capelli solleva dubbi su ciò che intende fare con i dati raccolti. Il database “del parrucchiere” verrà usato solo per testare tecnologie o anche per altro?
Come molti ricordano, Amazon ha una storia complicata con il suo utilizzo di tecnologie come il riconoscimento facciale e la biometria, avendo venduto servizi di riconoscimento facciale biometrico alle forze dell’ordine negli Stati Uniti. La sua tecnologia di riconoscimento facciale è stata invece oggetto di una causa sulla privacy dei dati. E la sua compagnia di telecamere Ring continua a lavorare in collaborazione con la polizia. I clienti dovrebbero essere informati se stanno partecipando a un progetto di ricerca Amazon, e non solo divertendosi con nuovi prodotti tecnologici.