I meli del frutteto de La Palazzetta brillano come diamanti al sole primaverile, volutamente ricoperti di ghiaccio per proteggerli dal freddo.
“La scorsa notte abbiamo salvato 5000 tonnellate di mele con questo metodo in tutta la Valtellina”, dice Jacopo Fontaneto, della filiale locale dell’organizzazione agricola Coldiretti.
A prima vista sembra controintuitivo congelare dei meli per proteggerli da un repentino abbassamento delle temperature. Ma è quanto successo proprio questa settimana, dato l’impazzimento del clima che ha portato un improvviso abbassamento anche di 15 gradi rispetto alle medie stagionali.
Meli italiani congelati intenzionalmente
“È semplice: usiamo il sistema di irrigazione esistente per irrigare le piante quando le temperature scendono a zero. Il ghiaccio che si forma intorno ai meli fornisce l’isolamento termico “, dice Fontaneto all’Associated France Press.
Permette di tenere inalterata quella temperatura. Diversamente, scenderebbe durante la notte a meno tre o meno quattro gradi Celsius distruggendo i fiori (e quindi i frutti)
Pochi giorni prima le medie erano superiori a quelle stagionali in un anticipo di primavera inoltrata, e ora un brusco abbassamento. Un clima che, a dispetto dei momenti di freddo, è totalmente impazzito (pensiamo ai pericoli portati dai cambiamenti che la corrente del golfo sta subendo).
C’è chi invece accende falò per riscaldare le colture
Coldiretti ha avvertito che il gelo ha ridotto quasi della metà la produzione agricola in alcune zone, interessando oltre ai meli anche albicocche, pesche, fragole, kiwi e alcuni ortaggi.
Mentre alcuni agricoltori congelano i meli, altri accendono falò durante la notte per riscaldare i raccolti, con enormi spese.
In Italia stiamo affrontando le conseguenze del cambiamento climatico con una tendenza alla tropicalizzazione e al moltiplicarsi di eventi estremi
Jacopo Fontaneto, Coldiretti
Gli eventi climatici, tra cui inondazioni e rapidi cambiamenti tra sole e maltempo, hanno colpito duramente la produzione agricola italiana. Solo nell’ultimo decennio le perdite causate ammontano a 14 miliardi di euro.