Questa alternativa alle batterie chimiche richiede solo forza di gravità e pochi secondi per rilasciare l’energia immagazzinata. Gli sviluppatori si aspettano che la loro soluzione sarà richiesta nel mercato delle energie rinnovabili in rapido sviluppo.
In un’area portuale della Scozia c’è una sorta di vano ascensore con un’altezza pari a quattro piani. L’ascensore però non c’è. Al suo posto, un peso di ferro di 50 tonnellate fissato su cavi d’acciaio.
Una batteria alimentata dalla forza di gravità
Lentamente, i motori elettrici sollevano il peso fino alla metà dell’altezza: ora è un’enorme batteria che immagazzina energia potenziale grazie alla gravità. Quando serve, il ferro con un ululato vola giù per la struttura, il motore diventa un generatore e produce 250 kW di energia. O almeno è quanto si legge su Science.
Gravitricity è una delle poche startup che ripensa l’idea di un accumulo di energia idroelettrica.
Il sistema idroelettrico tradizionale sfrutta la gravità per fare in modo che l’energia in eccesso venga utilizzata per pompare l’acqua in un serbatoio situato su un poggio o una altura, e al picco di carico viene drenata, liberando elettricità. Tuttavia, un tale sistema richiede un paesaggio specifico, un’infrastruttura costosa e un complesso processo di autorizzazione.
Il design semplice e poco impegnativo di miniere o gru si può confrontare favorevolmente con l’accumulo idrico e le batterie al litio (data la loro durata limitata): cavi d’acciaio, argani e carichi possono durare per decenni e sono relativamente economici.
La startup di 14 persone prevede di costruire un impianto su vasta scala entro il 2023 con carichi di metallo più pesanti e un dislivello di quasi 1 km. Sarà in grado di fornire fino a 4 MW di energia nelle ore di punta.