L’uso di Internet per incontri e appuntamenti sembra quasi inevitabile per la nostra era (e soprattutto per la nostra cultura) digitale. A quando
Quando all’inizio degli anni 2000 i siti di incontri online come Match.com , o Meetic, crescevano in popolarità, molte persone li consideravano ancora strani, era una specie di tabù. Tutti sottovalutavamo le interfacce spesso goffe e poco attraenti dei siti Web di appuntamenti. Poi, nel 2013, venne Tinder. Molte remore erano già cadute, ma dopo quest’app è crollato definitivamente lo stigma più grande sul fatto di ottenere il primo appuntamento attraverso internet. A quando gli incontri VR porteranno cose simili?
Oggi, le tecnologie di realtà virtuale vengono utilizzate sempre di più per facilitare gli incontri sociali. Questo fa sorgere una ovvia domanda: un giorno qualcuno andrà al primo appuntamento semplicemente indossando un visore VR e “incontrando” un’altra persona per fare conoscenza in un ambiente virtuale?
Il primo appuntamento in realtà virtuale: parola a tre esperti
Le cose che renderanno mainstream il primo appuntamento in realtà virtuale sono due.
1 – Adozione della realtà virtuale.
La realtà virtuale non è una semplice “cosa da fare”. È un luogo dove stare con gli amici, o chiunque nel mondo. La realtà virtuale si diffonderà con l’uso sociale dai primi utenti di nicchia per sostituire metodi di comunicazione come Zoom, chiamate e persino messaggi. Trascorrere del tempo insieme in VR è altrettanto bello che di persona: con la VR puoi ascoltare la voce di qualcuno, leggere il suo linguaggio del corpo e sentire la sua presenza come se fosse nella tua stessa stanza, anche se è dall’altra lato del mondo. L’adozione dei visori VR è raddoppiata negli ultimi anni e ritengo che la sua adozione mainstream avverrà entro 5 anni.
2 – Uno spostamento nell’esperienza degli appuntamenti online. Da uno swipe compulsivo a un legame significativo.
Rispetto alle più grandi app di appuntamenti, la realtà virtuale consente alle persone di superare immagini di livello superficiale, battute forzate e messaggi imbarazzanti per saltare subito a testare la chimica. La realtà virtuale offrirà nuovi tipi di esperienze su cui legare. Si potrà avere un “primo appuntamento” visitando insieme dei musei o dei monumenti. Si potranno fare esperienze virtuali immersive: avventurose, giocose, in ambientazioni di ogni genere. Come aprirà la mente delle persone il fatto di trascorrere del tempo con qualcuno di qualsiasi cultura, identità e provenienza? A parte il primo appuntamento, l’amore in tutte le sue forme si libererà dai limiti di ciò che è vicino. Quando non si è “intrappolati” in un corpo fisico si perde anche l’impulso a giudicare gli altri. Con gli incontri VR si avrà una finestra sulla vera personalità (o anima) di un altro.
Per cominciare, le persone hanno bisogno di spazi e piattaforme che siano in grado di ospitare incontri VR e fornire intrattenimento e cose da fare rilevanti per gli adulti. L’attuale orizzonte sociale della realtà virtuale non ha ancora l’opzione giusta per questo, passa da metaversi per over 13 in stile Pixar direttamente al porno.
Mentre gli spazi di realtà virtuale sociale sono pieni di utenti generici che fanno cose generali, non c’è molto da fare quando si tratta di esplorazioni erotiche sociali. Per questo stiamo costruendo Raspberry Dream Land per fornire uno spazio agli adulti curiosi di fare il primo appuntamento, e anche i successivi, in una connessione intima a distanza. Saranno progetti di incontri VR come questi a rendere tutto mainstream.
Il primo passo più importante è rendere i visori VR più user-friendly. Credo che il futuro degli incontri vr sia nei visori standalone come Oculus. Magari molto più avanzati, ovviamente.
Il secondo passo è creare più canali di distribuzione per i contenuti 18+ per visori VR indipendenti. Il problema è che con la crescente censura è più difficile trasferire queste idee alle persone perché lo store Oculus evita completamente i contenuti per adulti, il che rende impossibile la distribuzione di ambienti come VIKI in questo momento. Un giorno chissà che non si possano fare incontri a vr, magari dopo che l’azienda ha implementato una robusta policy di parental control.
In sintesi
Non è solo questione di primo appuntamento: le applicazioni di incontri VR stanno diventando molto più popolari, e con i prossimi sviluppi di visori e tecnologie la realtà virtuale li porterà a un livello superiore.