Se ci pensate, il modo in cui la pelle si ripara è quasi un miracolo. Un giorno si apre una grande ferita, e piano piano la ferita si rimargina e si richiude da sola.
Come fa la pelle a realizzare un compito così straordinario? Questo fenomeno ha lasciato perplessi i ricercatori di tutto il mondo per anni.
Ora, un gruppo di scienziati dell’Università di Manchester è a un passo dalla comprensione di questo intricato processo. I risultati di quella che sembra la più importante ricerca di sempre sulla pelle possono avere implicazioni di vasta portata.
Il segreto della pelle
I ricercatori hanno scoperto che parti specifiche del DNA potrebbero portare a una migliore divisione delle cellule della pelle umana e quindi a una migliore guarigione. Un processo attivato e accelerato dal sulforafano, un composto chimico presente nei broccoli, nei cavoli e nei cavoletti di Bruxelles.
Sappiamo che la pelle a volte non può ripararsi in modo efficiente,” dice la dott.ssa Svitlana Kurinna, che ha guidato lo studio. “Ma il meccanismo endogeno che abbiamo scoperto utilizza i processi del corpo stesso per indurre la divisione delle cellule della pelle.”
La nostra pelle può essere facilmente danneggiata. Questo influisce sulla qualità della vita e, in alcuni casi, anche sulla sua fine. Crediamo che questo studio fornisca alcune informazioni cruciali su questo processo e getti le basi per un futuro entusiasmante che indaga meccanismi simili in altri organi.
Svitlana Kurinna
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Lo studio ha anche esplorato i cheratinociti “basali”, lo strato in crescita più interno, e soprabasali, gli strati più vicini alla superficie della pelle. Hanno scoperto che l’eccessiva promozione della divisione cellulare negli strati basali potrebbe creare il cancro della pelle, ma l’attivazione degli strati soprabasali contrasta il cancro.
L’uso di entrambi questi strati insieme può garantire che la divisione cellulare sia protetta e migliorata senza generare cellule tumorali della pelle.
L’obiettivo finale di questa ricerca è migliorare la rigenerazione della pelle funzionale. E con un meccanismo endogeno simile, in futuro i ricercatori potrebbero promuovere la rigenerazione anche di altri organi.