Quando lo scienziato Alan Baker ha analizzato l’aspetto di una pianta scoperta nella giungla filippina, la linfa che trasudava aveva un bagliore verde giada.
L’arbusto era una specie di recente scoperta, il phyllanthus Balgooyi, una rara quantità di vegetazione che assorbe naturalmente quantità notevoli di componenti metallici dal suolo.
La linfa fluorescente si è rivelata essere composta da ben il 9% di nichel.
Gli iperaccumulatori
Una scoperta indubbiamente gradita. Non uno shock, tuttavia: poiché l’analisi del professor Baker sui cosiddetti “iperaccumulatori” aveva già scoperto specie di piante che sembrano assorbire di tutto, dal cobalto allo zinco, persino l’oro.
“Si tratta di vegetazione che può raccogliere componenti dal suolo in quantità molto maggiori della vegetazione normale”, dice il professor Baker.
Delle 300.000 specie di piante riconosciute sulla Terra solo circa 700 hanno proprietà di iperaccumulo.
Piante che trasudano metallo
Il lattice blu della rara pycnandra acuminata presente in Nuova Caledonia contiene il 25% di nichel.
Gli scienziati stanno cercando di scoprire se coltivare questa vegetazione possa o meno rappresentare un sostituto dell’estrazione mineraria dal punto di vista ambientale. C’è un potenziale industriale per l’agromining? Si può “coltivare” metallo anziché estrarlo?
Lo specialista di piante del College of Queensland, il dottor Antony van der Ent riconosce questa pratica anche col termine “fitomining”.
Macadamia, baby
Nel suo laboratorio di valutazione chimica nella periferia di Brisbane sta attualmente effettuando valutazioni su quello che ad oggi è l’iperaccumulatore più noto di tutti: l’albero di Macadamia.
È diffuso nel sud-est asiatico, in Nuova Caledonia, a Cuba e in Brasile.
Il legno di macadamia ha una grande abilità nell’assorbire il manganese: le sue foglie e la sua linfa ne sono ricche.
Le talee di questa vegetazione legnosa possono essere essiccate e la sua cenere è un vero e proprio “bio-minerale”.
È un minerale di qualità straordinariamente elevata, che può quindi essere lavorato utilizzando le normali strategie idrometallurgiche
Antony van der Ent, College of Queensland
Fattorie metalliche
Il nichel è un componente molto ricercato nell’era moderna: è vitale nella produzione di batterie agli ioni di litio e acciaio al cromo.
Una “fattoria metallica” che cerca di estrarlo dalle piante è attiva da tempo in Malesia, sviluppata dai ricercatori del College of Lorraine.
Se pensate che sia un progetto puramente sperimentale, considerate che ogni anno raccoglie tra i 200 e i 300 chili di nichel. Per ettaro.
Ciò nonostante, serve ancora tempo per creare una nuova filiera per l’agromining
Speriamo che questo possa contribuire a una parte della raccolta del nichel, con un approccio più sostenibile sul piano ambientale. Le “fattorie metalliche” hanno un futuro proprio per questo.
E anche un altro possibile campo di applicazione: quello della bonifica degli ex siti minerari.
Altre potenziali applicazioni mediche? Trasformare il legname metallico in biomasse di integratori alimentari (specie per zinco e selenio) o per “biofortificatori” in grado di arricchire altre colture.
In altri termini, l’agromining può essere una singolare alternativa all’agricoltura.
Il suolo in massicci componenti dell’Australia centrale, ad esempio, è ricco di selenio e la vegetazione che si sviluppa lì si è dimostrata essere un iperaccumulatore straordinariamente rispettoso dell’ambiente.