In molte parti del mondo potrebbero non esserci molte precipitazioni, ma c’è una discreta quantità di vapore acqueo nell’aria, in particolare di notte. Un nuovo dispositivo sperimentale aspira quel vapore acqueo e lo utilizza per irrigare le piante commestibili.
Conosciuto come SmartFarm, il prototipo su piccola scala è stato progettato da un team dell’Università Nazionale di Singapore, guidato dall’assistente professor Tan Swee Ching. È essenzialmente una scatola acrilica trasparente con delle piante posizionate sul suo fondo, sistemate su un letto di terriccio. In alto, un piccolo pannello di idrogel è messo a contatto con una speciale copertura motorizzata ad energia solare.
Se dovessi sintetizzare in quattro parole, direi: serra a vapore acqueo.
La chiave di tutto? L’idrogel
L’idrogel a base di rame è molto assorbente, attira facilmente il vapore acqueo dall’aria fresca della notte mentre il coperchio è aperto. Un timer integrato lo chiude all’alba, con i raggi del sole che successivamente riscaldano l’idrogel attraverso il materiale di copertura trasparente. Il gel risponde rilasciando via via la sua acqua immagazzinata sotto forma di vapore acqueo, che si condensa in liquido all’interno della copertura.
Quando quella copertura si apre progressivamente nel corso della giornata, la condensa viene eliminata lungo i bordi interni della scatola e gocciola all’interno delle pareti, scorrendo fino ad irrorare il terreno che si trova sul fondo del dispositivo.
immaginate questa serra a vapore acqueo su larga scala
Secondo gli scienziati, il gel può assorbire fino a 300 volte il suo peso in acqua durante la notte. Durante il giorno, rilascia il vapore acqueo “convertito” alla velocità oraria di 2,24 grammi di acqua per grammo di gel. Immaginate una soluzione del genere su scala più ampia: SmartFarm sarebbe in grado di liberare diverse coltivazioni dall’alea del tempo, proteggendo e coltivando piante con la semplice acqua atmosferica.