Nuove barche autonome e una “ruota” che intercetta i rifiuti alla deriva ripuliscono le superfici acquatiche.
I rifiuti marini sono una preoccupazione crescente che costringe gli innovatori ad aguzzare l’ingegno, progettando barche autonome capaci di mangiare tutto ciò che trovano sull’acqua. L’ultimo sviluppo proviene dalla società danese RanMarine Technology. L’azienda ha creato un acquadrone chiamato WasteShark che aspira letteralmente i rifiuti dall’acqua come un Roomba (compreso il fatto che va a ricaricarsi da sé), ripulendo fino a 200 litri di immondizia in una singola corsa.
Navi autonome che mangiano rifiuti
La minuscola nave autonoma sta già navigando lungo i fiumi della città danese di Århus, raccogliendo rifiuti e portandoli a riva.
E non è tutto: la società danese sta aggiungendo anche un drone volante per fare lavoro di squadra ed aiutare WasteShark a identificare meglio i rifiuti. Insieme, formeranno un dinamico duo che scova, raccoglie e “mangia” spazzatura.
Come Robin con Batman
Il drone volante è dotato di una lente unica che raccoglie i dati mentre scansiona i corsi d’acqua. Un algoritmo di apprendimento automatico impara a riconoscere la plastica e la spazzatura fluttuanti, quindi guida il WasteShark a raccoglierli.
“Stiamo testando una tecnologia che può essere scalata in molti modi diversi”, ha detto Martin Skjold Grøntved, consulente speciale per il Ministero danese del clima .
L’inquinamento idrico è diventato un problema significativo, soprattutto perché i rifiuti di plastica che si accumulano sulla superficie dei corpi idrici (e non solo) sono una minaccia sia per la vita marina che per quella umana.
Con l’assistenza del drone volante, la barca autonoma ora può “vedere” perfino le fuoriuscite di petrolio, e con l’aiuto di un filtro speciale ripulirle.
A scuola di pulizia
La stessa startup che ha progettato l’algoritmo di raccolta dati per WasteShark ha anche collaborato con il San Francisco Estuary Institute per utilizzare l’apprendimento automatico e comprendere l’impatto delle iniziative di prevenzione dei rifiuti.
“Le organizzazioni non profit impiegano moltissimi volontari per questi compiti. E già quello di pulizia è un processo molto dispendioso in termini di tempo, figuriamoci contare la quantità di rifiuti e dividerla in determinate categorie. Il machine learning abbinato ai droni può accelerare e facilitare il processo”, dice Tony Hale, direttore del programma per l’informatica ambientale presso il San Francisco Estuary Institute.
La ruota dei rifiuti è diventata un’attrazione
Non solo barche autonome nel futuro della lotta ai rifiuti: nella città di Baltimora c’è la Trash Wheel , una ruota idraulica che intercetta i rifiuti. È diventata una star locale, un’attrazione turistica (giuro) con tanto di profilo Twitter dedicato.
E ha messo su famiglia, anche: in 10 anni le ruote dei rifiuti sono aumentare, tutte con i loro occhioni finti di un metro e mezzo.