Floating Green City è attualmente un concept, un’idea sperimentale che rappresenta come potremmo vivere domani. Come altre soluzioni, però, anche quelle già in cantiere (penso alla costruzione della città galleggiante delle Maldive) fa da “spartito” alle idee del futuro.
Man mano che le aree urbane diventano più affollate, costruire un nuovo terreno o case galleggianti è diventata un’idea interessante. Miroslav Naskov, architetto londinese di minD, presenta Floating Green City. Di fatto, è una ricerca sperimentale sulle future città urbane in simbiosi con l’ambiente.
Perchè in simbiosi?
La città utilizzerebbe molte varietà di specie vegetali per il suo sviluppo e, allo stesso tempo, creerebbe un ecosistema autosufficiente. Più facile a dirsi che a farsi, immagino. E infatti se ne parla ancora: ottenere una simbiosi tra sviluppo urbano e ambientale appare ancora come una forma di utopia.
Tra i dire e il fare c’è di mezzo (anzi, c’è sotto) il mare
Le città galleggianti, se progettate e sviluppate con cura, possono fornire più spazio al mondo ed evitare danni ambientali durante il processo. Al momento, l’idea di costruire una città galleggiante sembra solo un pio desiderio, eppure molti architetti hanno immaginato come dare forma alla nostra costruzione urbana dove le città possono essere costruite sull’acqua. Queste città devono essere climaticamente neutre e completamente sostenibili, devono anche creare relazioni simbiotiche con il loro ambiente.
Ad ogni modo, lo scopo principale di questo concept di architettura galleggiante è molto concreto. Esplorare le possibilità attuali e del prossimo futuro dell’architettura. E farlo attraverso progetti, seppure sperimentali. Green Floating City mette insieme immaginazione, creatività e tecnologia in un quadro multidisciplinare. Forse è proprio questa la vera “simbiosi”: l’approccio multidisciplinare.