Giovedì scorso scienziati e dirigenti di Moderna hanno presentato agli investitori i loro piani per combattere le nuove varianti del Covid-19. E durante l’evento online hanno affermato senza mezzi termini che sono in arrivo nuove ondate di epidemia.
“Con la diffusione, il virus sta rapidamente mutando”, ha detto il direttore scientifico dell’azienda, Melissa Moore, durante la videocall. “Alcuni di questi nuovi ceppi virali sembrano essere più trasmissibili del ceppo originale… Sappiamo già che alcuni di questi nuovi ceppi sono meno suscettibili alla neutralizzazione da parte del nostro attuale vaccino”.
Aggiornamenti costanti
La società ha affermato di testare il suo vaccino con nuove varianti, e di produrre e testare “costantemente” nuove versioni del suo vaccino. Ma ha avvertito che il processo non è istantaneo e che di fronte a nuove ondate l’agilità dell’azienda è limitata dalla complessità del lavoro.
“Il tempo più breve dal rilevamento di una variante preoccupante alla lettura dell’immunogenicità preclinical è di circa 2-3 mesi”, ha affermato Guillaume Stewart-Jones, un ricercatore dell’azienda.
E stanno arrivando nuove varianti virali, che emergono costantemente in tempo reale.
Guillaume Stewart-Jones, Moderna
Passerella vaccinale
Durante la presentazione, l’azienda ha offerto agli investitori una panoramica di una serie dei suoi programmi scientifici. Inutile dire che molti ruotavano sull’ingegnerizzazione dell’ mRNA e sulle prestazioni delle nanoparticelle lipidiche che racchiudono le particelle di RNA messaggero.
Le domande degli analisti a fine evento, tuttavia, si sono concentrate quasi tutte sui vaccini. È un segno che moderna resterà ancora per un po’ (speriamo non molto!) un’azienda che ruota intorno al Covid-19.
In sintesi, sul piano economico potrebbero non essere necessarie nuove ondate del virus per mantenere un buon livello.
Il titolo di Moderna è cresciuto del 220% negli ultimi 12 mesi: la sua leadership nel settore delle terapie basate su mRNA può portarla lontano.