Via via che i droni saranno più veloci, intelligenti e in grado di trasportare grossi carichi su lunghe distanze, rappresentano sempre più una vera minaccia se sfruttati come arma.
Per questo, di pari passo ai droni i militari sviluppano contromisure anti-drone. Il nuovo approccio di cui vi parlo in questo post li abbatte con… I coriandoli?!
Si fa presto a dire “abbatti un drone”
Prendere la mira con attenzione e far saltare in aria un drone con un fucile non è impossibile, ma non è facile e non è affidabile.
Le forze armate di tutto il mondo spendono tanto denaro nello sviluppo della tecnologia anti-droni quanto lo sono stati per lo sviluppo della tecnologia dei droni. Ad esempio, laser a lungo raggio che individuano e colpiscono in modo intelligente i droni prima che siano abbastanza vicini.
I coriandoli anti drone
La DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) ha sviluppato un modo alternativo per neutralizzare i droni. Il tallone d’Achille della maggior parte dei droni multimotore, è il fatto che tutte le eliche funzionino a dovere.
Anche un danno minimo spesso significa che la missione principale o il piano di volo di un drone non possono essere eseguiti.
Uno speciale sistema automatizzato effettua previsioni sulla traiettoria di volo del drone nemico, e quindi attiva automaticamente uno dei tanti intercettori di droni riutilizzabili sul campo. Invece di laser, proiettili o reti, l’ultimo approccio per neutralizzare la minaccia è quello di far esplodere un batuffolo di coriandoli. Per essere precisi, un materiale resistente simile a una stella filante che si diffonde mentre viaggia nell’aria.
Questo aumenta la possibilità di almeno un filo del materiale avvolgersi attorno alla pala dell’elica di un drone e fermarlo.
Gli “streamer” di coriandoli antidrone saranno uno standard?
L’uso di questi “streamer” di coriandoli come munizioni presenta molti vantaggi. È potenzialmente più rispettoso dell’ambiente quando i pezzi che mancano il bersaglio finiscono a terra, e più sicuro in caso di incidente di mira.
Ma questo non vuol dire che sia economico, poiché (coriandoli a parte) l’efficacia complessiva di questo approccio dipende completamente dall’intercettore volante autonomo che si avvicina abbastanza da colpire il bersaglio previsto.
Vedendolo in azione non sembra sicuramente uno degli strumenti più economici dei militari.