A partire dal prossimo anno, lo Special Operations Command (SOCOM) delle forze armate USA inizierà a testare sull’esercito americano una pillola sperimentale per evitare gli effetti dell’invecchiamento sui soldati.
L’esperimento, riporta Breaking Defense, fa parte di una spinta per aumentare le capacità umane dell’esercito e mantenere più a lungo i combattenti sani, operativi e al massimo delle prestazioni. In caso di successo nei test clinici, poi, la pillola antietà potrebbe farsi strada anche come un nuovo trattamento di longevità per le masse.
Potenziare, non trasformare
“Questi sforzi non riguardano la creazione di tratti fisici che non esistono già naturalmente”, dichiara il portavoce di SOCOM e comandante della Marina Tim Hawkins. “Si tratta di migliorare la prontezza alla missione del nostro esercito migliorando le caratteristiche delle prestazioni che in genere tendono a ridursi con l’avanzare dell’età“.
Di cosa si tratta?
La pillola antietà che sarà testata dall’esercito è essenzialmente un integratore alimentare che aumenta i livelli della molecola NAD +. Si tratta di un composto che si trova comunemente nell’industria nootropica non regolamentata, ed è stato collegato all’invecchiamento e alla miriade di modi in cui il corpo umano si deteriora nel tempo.
Inondando l’organismo dei soldati con dosi extra di NAD +, il SOCOM spera di prevenire lesioni legate all’età, di migliorare la forma fisica e mentale e di impedire che le prestazioni dei soldati si riducano nel corso della loro carriera.
Dall’esercito alla società
La pillola sperimentale “ha il potenziale, in caso di successo, di ritardare veramente l’invecchiamento. Di prevenire veramente l’insorgenza di lesioni. E questo è semplicemente e sorprendentemente rivoluzionario”, dice la direttrice scientifica e tecnologica di SOCOM Lisa Sanders.
Non resta che attendere i risultati della sperimentazione, prima di (eventualmente) prendere un sacchetto di queste cose e iniziare a sgranocchiarle come mentine.