Nel tentativo di affrontare l’aumento dei suicidi per la prima volta in 11 anni (perlopiù a causa della crisi legata alla pandemia), il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha nominato un “Ministro della Solitudine”.
Avete letto bene. Tetsushi Sakamoto è il primo ministro giapponese (e credo mondiale) per la solitudine. Sakamoto non avrà però il solo, improbo compito di evitare le morti per suicidi, ma anche quello di favorire le nascite: sarà infatti responsabile anche della gestione del tasso di natalità in calo, e del rafforzamento delle economie regionali.
Una struttura (sull’esempio di altri stati) per contrastare i suicidi, e un ministero (prima volta)
Seguendo l’esempio della Gran Bretagna e il crescente trend, il 19 febbraio il governo giapponese ha creato un ufficio per le contromisure di isolamento/solitudine nel suo gabinetto per contrastare questioni come i suicidi e la povertà infantile. Sakamoto ha affermato nella sua conferenza stampa inaugurale che il primo ministro Suga lo ha nominato per affrontare questioni di importanza nazionale.
Il Primo Ministro Suga mi ha incaricato di esaminare la questione e proporre una strategia globale, coordinandomi con il relativo ministero… Spero di svolgere attività per prevenire la solitudine e l’isolamento sociale e per proteggere i legami tra le persone.
Tetsushi Sakamoto
Le più colpite? Le donne, tanto per cambiare
Tra le tipologie dei suicidi ce n’è una che addolora e inquieta: quella che vede alzarsi la statistica di questi casi per le donne.
Lo stesso primo Ministro Suga aveva precedentemente affermato che il Giappone ha riportato quasi 880 suicidi femminili solo nel solo ottobre, un aumento del 70% rispetto a ottobre 2019, secondo la BBC.
Secondo l’esperta di suicidi giapponese Michiko Ueda, “Molte donne non sono sposate. Devono mantenere la propria vita e non hanno un lavoro fisso. Quindi, quando succede qualcosa, ovviamente, vengono colpite molto duramente”.