La Banca centrale europea ha annunciato l’inizio dei lavori per la creazione di un “euro digitale”, perchè sempre più consumatori abbandonano i contanti.
Il progetto dovrebbe durare due anni e l’idea è quella di sviluppare una versione digitale della moneta unica utilizzata nei 19 membri della zona euro. Tuttavia, l’effettiva implementazione della valuta garantita dalla banca centrale potrebbe richiedere altri due anni oltre alla fase di progettazione e indagine. Direi che a occhio e croce potremmo attendere almeno fino al 2026 per vedere un euro digitale.
Un report illuminante
È stata la Presidente della BCE Christine Lagarde a fare luce sul progetto, seguito ai risultati di un report preliminare. “Sono passati nove mesi da quando abbiamo pubblicato il nostro rapporto sull’euro digitale,” dice la Lagarde. “In quel periodo abbiamo svolto ulteriori analisi, chiesto spunti a cittadini e professionisti, e condotto alcune sperimentazioni, con risultati incoraggianti. Questo ci ha portato a decidere di cambiare marcia e avviare il progetto dell’euro digitale”.
Il nostro lavoro mira a garantire che nell’era digitale i cittadini e le imprese continuino ad avere accesso alla forma di denaro più sicura, la moneta della banca centrale
Christine Lagarde, Presidente BCE
A cosa servirebbe l’euro digitale?
L’euro digitale consentirebbe ai consumatori di pagare elettronicamente, senza bisogno di banconote e monete. Tuttavia, “completerebbe” il sistema monetario esistente piuttosto che sostituire il contante fisico e cancellare l’attività dei prestatori commerciali. Almeno per un po’.
Eppure la strada sembra tracciata, e porta dritti all’ingresso del pianeta nell’era della moneta totalmente digitale. Accadrà, “da qualche parte” forse già nei prossimi 30 anni.
Serve chiaramente superare i problemi attuali, e i forti rischi che oggi sono legati anche ad una soluzione come quella dell’euro digitale (e di tutte le valute di questo tipo). Certo, le soluzioni “private” per i pagamenti digitali e online apportano importanti vantaggi come comodità, velocità ed efficienza. Ma comportano anche rischi in termini di privacy, sicurezza e accessibilità.
Per questo motivo i governi si stanno muovendo. E anche per un altro motivo, forse più importante.
Le discussioni su un euro digitale sono emerse sulla scia dei piani di Facebook per avere Libra, la propria valuta digitale. Il pericolo che la facoltà di bancare sia “espropriata” da parte dei privati ha messo sull’attenti i singoli stati sovrani. E la pandemia ha accelerato ulteriormente il trend, data l’enorme crescita degli acquisti online e dei pagamenti digitali.
La pandemia ha dimostrato quanto velocemente possa avvenire questo cambiamento. E questo sta influenzando il modo in cui paghiamo. Acquistiamo sempre più digitalmente e online. Il ruolo del contante come mezzo di pagamento sta diminuendo.