I rifiuti di plastica sono un problema tale da causare inondazioni in alcune parti del mondo. Poiché la plastica non è biodegradabile e i polimeri plastici non si decompongono facilmente, l’inquinamento da plastica può intasare interi fiumi. Se raggiunge il mare, invece, finisce in enormi distese di spazzatura galleggianti .
Nel tentativo di affrontare il problema globale dell’inquinamento, i ricercatori hanno sviluppato una plastica biodegradabile. E sembra davvero speciale: si degrada dopo essere stata esposta alla luce solare e all’aria per solo una settimana. Si tratta di un enorme miglioramento, mai ottenuto prima.
La ricerca sulla nuova plastica biodegradabile
In un articolo pubblicato sul Journal of the American Chemical Society (JACS), i ricercatori hanno dettagliato la loro nuova plastica biodegradabile che si scompone alla luce del sole in acido succinico. È una piccola molecola non tossica presente in natura che non lascia frammenti di microplastica nell’ambiente.
Gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica nucleare (NMR) e la caratterizzazione chimica della spettroscopia di massa per ottenere il risultato (e dimostrarlo).
In un comunicato stampa , il coautore dello studio Liang Luo, scienziato di materiali organici alla Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, in Cina, rivela che la nuova plastica biodegradabile potrebbe essere miscelata con altre plastiche per creare oggetti più durevoli. In quel caso si otterrebbe un doppio vantaggio: oggetti dalla vita più lunga, ma dalla scomposizione in discarica più corta.
Le applicazioni: riciclo della plastica per alimenti e prodotti farmaceutici
Luo è convinto che questo tipo di plastica biodegradabile potrebbe essere particolarmente utile nell’elettronica. Quando in uso, la plastica sarebbe racchiusa all’interno del dispositivo elettronico e quindi, schermata dall’aria e dalla luce solare, permettendole di durare per anni. Una volta in una discarica, il dispositivo verrebbe frantumato e la plastica, esposta al sole, si decomporrebbe in pochi giorni.
Che dire, poi, del sottoprodotto di questa plastica biodegradabile, l’acido succinico? Potrebbe anche essere riciclato per uso commerciale nell’industria farmaceutica e alimentare, spiega Luo.
Prima di ideare la nuova plastica, Luo aveva originariamente deciso di creare un polimero che cambia colore con il pH, pensato per le tecnologie dei sensori. Durante quel processo ha scoperto che la plastica risultante si degradava facilmente, il che la rendeva più adatta ad essere biodegradabile.
L’obiettivo è quello di commercializzare il materiale entro i prossimi 5 anni.