Baidu, il gigante cinese di Internet (improprio, molto improprio chiamarlo un “Google cinese”) ha calato le sue carte.
In un solo colpo, Baidu ha presentato il suo chip di intelligenza artificiale di seconda generazione, la sua prima “robocar” e un’app per taxi senza conducente, sottolineando come queste nuove aree tecnologiche saranno fondamentali per la crescita futura dell’azienda.
AI e mobilità iper intelligente, il futuro del mondo per Baidu
L’azienda con sede a Pechino, nota come il più grande operatore di motori di ricerca cinese, si è concentrata sulla diversificazione della propria attività. E dal mercato pubblicitario (in difficoltà anche per la crescente concorrenza) è passata a un ventaglio di possibilità di tutto rispetto.
Robin Li, CEO dell’azienda, ha cercato di convincere gli investitori che il futuro dell’azienda risiede nell’intelligenza artificiale e in aree correlate come la guida autonoma.
Kunlun 2
Mercoledì, durante la sua conferenza annuale Baidu World, la società ha lanciato Kunlun 2, il suo chip AI di seconda generazione. Il semiconduttore è progettato per aiutare i dispositivi a elaborare enormi quantità di dati e aumentare la potenza di calcolo. Baidu afferma che il chip può essere utilizzato in aree come la guida autonoma, e che il chip è già entrato nella fase della produzione di massa.
Il chip Kunlun di prima generazione è stato lanciato nel 2018. All’inizio di quest’anno, Baidu ha raccolto fondi per la sua unità di chip raggiungendo una cifra monstre di oltre 2 miliardi di euro.
Robocar di Baidu
Baidu ha anche tolto il velo a una “robocar”, un veicolo autonomo con porte che si aprono come ali e un grande schermo all’interno per l’intrattenimento. Non è provvista di pedali, né di sterzo, il che la dice tutta sulla visione dell’azienda cinese.
La concept car mette in luce le ambizioni di Baidu nella guida autonoma, che secondo gli analisti potrebbe essere un business multimiliardario per il gigante tecnologico cinese.
Luobo Kuaipao
La presentazione della robocar arriva dopo l’attivazione di un servizio di robotaxi in alcune città, tra cui Guangzhou e Pechino, dove gli utenti possono chiamare un taxi autonomo tramite l’app Apollo Go dell’azienda in un’area limitata.
Mercoledì, Baidu ha rinominato quell’app: ora si chiama “Luobo Kuaipao” e seguirà il lancio del servizio di robotaxi su larga scala.
A giugno, Baidu ha infatti annunciato una partnership con la casa automobilistica statale BAIC Group per costruire 1.000 auto senza conducente nei prossimi tre anni commercializzare un servizio di robotaxi in tutta la Cina.
Baidu ha anche annunciato quattro nuovi componenti hardware, tra cui uno schermo intelligente e una TV dotata di Xiaodu, l’assistente vocale AI dell’azienda. Cose che nel quadro generale della presentazione, per quanto interessanti, appaiono come dettagli.
Una crescita esponenziale, insomma. Vedremo se nei prossimi anni Baidu metterà piede in occidente “incrociando i guantoni” con colossi tecnologici come Apple, Google, Amazon e Facebook.