Gli annali della storia della tecnologia sono pieni di gadget mai arrivati a conoscere la commercializzazione. Ecco un omaggio a demo tecnologiche che forse non avevano le carte in regola per raggiungere i negozi, ma non meritano l’oblio.
Alcuni mi hanno sorpreso, altri li conoscevo già, ma è stato bello riscoprirli. Date un’occhiata anche voi.
Nes CD-ROM (Si, una Playstation di Sony e Nintendo)
Il CD-ROM Super NES doveva essere una collaborazione tra Nintendo e Sony quando fu rivelato per la prima volta al CES 1991. È la storia di un amore finito male, per un tradimento: quando Sony scoprì che Nintendo era anche in trattative con la sua rivale di Philips. I circa 200-300 prototipi di CD-ROM Super NES, usati per presentazioni e fiere varie, da allora sono oggetto di una caccia furiosa tra i collezionisti. L’ultima quotazione, per un pezzo venduto l’anno scoro, è di 350.000 euro a prototipo.
La rottura con Nintendo produsse uno scatto d’orgoglio di Sony, che scelse di fare da sola. Sviluppò l’idea di questa console basata su disco e la rese quella PlayStation da record di vendita nei negozi.
Fujitsu Lifebook
Oggi l’idea di una piccola unità di calcolo che si inserisce in un involucro più grande per diventare un laptop, una fotocamera o persino un telefono non sembra così stravagante come una volta. Nel 2012, invece, il concept Fujitsu Lifebook era una delle visioni più allettanti del futuro tech, avanti anche per i tempi attuali.
Originariamente progettato da Prashant Chandra come presentazione a un concorso di design indetto da Fujitsu, il concept Lifebook, come detto, era chiaramente un’idea in anticipo sui tempi. Un dispositivo progettato proprio sul principio di “hardware condiviso”. Una piattaforma che combina componenti distribuiti su tablet, telefono, fotocamera e laptop per creare un intero ecosistema con meno ridondanze. Ad esempio, la condivisione di sensori ottici o memorie fisiche.
La complessità (per l’epoca) del progetto lo tenne ben lontano non solo dai negozi, ma perfino dallo sviluppo di un numero maggiore di prototipi. C’è praticamente solo un progetto.
Fotocamera per occhiali da sole Polaroid GL20
Ben prima dei Google Glass, Polaroid ha collaborato con la star del pop Lady Gaga per progettare una fotocamera per occhiali da sole, chiamata GL20.
Annunciati per la prima volta al CES 2011, i GL20 si ispiravano agli occhiali da sole personalizzati che Lady Gaga indossava durante i concerti. Presentavano una fotocamera integrata e due display OLED da 1,5 pollici rivolti verso l’esterno. Sfortunatamente per un gadget del genere, era prevista possibilità di trasferire foto solo con USB: con il Bluetooth era possibile inviarle solo ad una stampante istantanea Polaroid. Non una ottima scelta, devo dire.
Neanche Gaga, una delle pop star più inattaccabili del pianeta riuscì a far partire il progetto. L’ultima volta che si sentì parlare di questo aggeggio, la Polaroid ha detto: “Condivideremo ulteriori dettagli quando saranno disponibili ulteriori informazioni”. Si. Certo.
Apple AirPower
Non capita spesso che Apple faccia fiasco (almeno in anni recenti), ma dopo aver presentato in giro un rivoluzionario tappetino di ricarica wireless multi-dispositivo nell’autunno del 2017, c’è da chiamare “Chi l’ha visto”. AirPower di Apple non si vede ancora nei negozi, né da nessuna altra parte.
AirPower aveva il nobile obiettivo di poter caricare più dispositivi contemporaneamente (iPhone, AirPods, Apple Watch) senza troppi problemi. Non voglio farla lunga: semplicemente gli ingegneri di Apple non riuscivano a capire come rendere AirPower una realtà rispettosa degli esigenti standard dell’azienda di Cupertino. Nel 2019, finalmente, Apple ha ammesso la sconfitta.
Google Project Ara
Uno dei concept più ambiziosi in questo elenco, il Progetto Ara di Google è stato un tentativo di portare nei negozi l’aggiornabilità e la riparabilità dei PC desktop applicata al mondo dei telefonini, tramite l’uso di piccoli moduli intercambiabili.
L’idea era semplice: aggiornare un componente del telefono come una fotocamera o un intero display, sostituendo quel singolo componente invece di acquistare un dispositivo completamente nuovo.
Ogni telefono era basato su un “guscio” modulare con più punti di aggancio per tutti i tipi di moduli. Dalle componenti standard come batterie e CPU a moduli più specializzati come i sensori di qualità dell’aria.
Google credeva nel progetto: è arrivata fino a programmare test su larga scala e persino a stabilire un programma di lancio al dettaglio, ma Project Ara è stato cancellato nel 2016 prima che una singola unità arrivasse nei negozi.
Stazione Tesla per lo swap Battery
Per alleviare l’ansia “da autonomia” dei suoi clienti, Tesla mostrò già nel 2013 un innovativo sistema di sostituzione della batteria. Uno swap battery coi fiocchi: anziché attendere la ricarica, sostituire l’intero pacco batteria con un’unità completamente carica, in pochi minuti.
La dimostrazione fu impressionante, ma la tecnologia è stata di fatto impraticabile. Tesla ha deciso di aumentare semplicemente la velocità di ricarica nella sua rete di Supercharger piuttosto che provare ad affrontare la sfida di spostare e riparare migliaia (o milioni) di batterie ovunque.
Belty
Ci siamo passati tutti. Dopo un pasto abbondante, una cintura sembra un po’ troppo stretta, a volte devi solo allentarla un po’. Ma invece di farlo da soli, perché non lasciare che una cintura intelligente lo faccia per te? Beh, è esattamente quello che Belty avrebbe dovuto fare. E tutti già ad immaginare negozi pieni di questi aggeggi. Cosa potrebbe andare storto?
Con un motore elettrico in grado di connettersi allo smartphone, Belty era in realtà più sofisticata di quanto sembrasse. Poteva allentare la cintura ogni volta che l’utente si siede a, per aumentare il comfort, e poteva adattarsi in ogni momento alla pressione esercitata dal corpo cambiando aderenza pur mantenendo i pantaloni su.
Niente, nonostante questi prodigi evidentemente il mondo non era ancora pronto a lasciar fare ad una macchina anche una cosa così semplice. Negozi addio!
Samsung Ballie
Ci sono stati diversi tentativi di creare piccoli “amici rotolanti” negli anni. Tutti falliti. Il Ballie di Samsung, però, sembrava il migliore del gruppo.
Ballie ha fatto il suo debutto appena un anno fa, al CES 2020. Con la pandemia globale scoppiata poco dopo, Ballie sembrava il compagno perfetto per rallegrare le persone in quarantena. Più o meno. Per portarlo nei negozi, Ballie è stato persino pubblicizzato come un giocattolo per animali annoiati, o come telecamera di sicurezza. Più di un anno e mezzo dopo, Ballie è ancora un’ipotesi, e a questo punto, sembra che non uscirà mai.
Segway S-Pod
Con un aspetto un po’ a metà strada tra la biga romana e Wall-E, questo S-Pod sembrava l’occasione per Segway di affermare il suo primato nei mezzi di trasporto eccentrici. Diversamente dal Segway originale, l’S-Pod si controllava con un semplice joystick.
Inizialmente, l’S-Pod doveva uscire nei negozi il terzo trimestre del 2020, prima di espandersi in più mercati nel 2021. Ma ad oggi, mentre vi scrivo, non un singolo modello è stato venduto. Magari Segway un giorno farà il botto con questa sedia mobile, ma permettetemi di dubitare delle prospettive future di questa piccola e ambiziosa due ruote.