La Cina è sul punto di testare una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria che le consentirebbe di raccogliere grandi quantità di energia solare in qualsiasi momento della giornata.
Il metodo utilizzerebbe una stazione orbitale come centrale solare. Il sistema, leggo in un articolo del South China Morning Post, invierebbe poi un “raggio” di energia solare sulla Terra.
Se tutto procede come previsto, i test che si svolgeranno nella città di Chongqing nel sud-ovest della Cina, porteranno alla costruzione di un’enorme centrale solare spaziale da 1 megawatt entro il 2030.
Centrale solare spaziale entro il 2030: è solo l’inizio
La Cina, attualmente il più grande produttore mondiale di celle di pannelli solari, prevede di aumentare gradualmente la produzione di questa centrale solare spaziale dopo il lancio. L’obiettivo è quello di aumentare la sua capacità a 1 gigawatt entro il 2049.
La struttura di prova della centrale solare (dal costo contenuto: circa 15 milioni di euro) sarà pronta quest’anno nella città di Chongqing. È il caso di dire “finalmente”, essendo stata interrotta tre anni fa per dubbi sui costi finali, la fattibilità e la sicurezza del progetto.
La situazione si è sbloccata solo nel giugno scorso, e secondo il sito web del governo locale la costruzione della struttura di prova dovrebbe essere completata entro la fine di quest’anno.
La centrale solare di prova
La struttura di test servirà a valutare le tecnologie che consentirebbero a un potente raggio di energia di penetrare in modo efficiente in qualsiasi copertura nuvolosa. Il viatico per una centrale solare spaIale individuerà con attenzione una stazione di terra posizionata in modo da non causare danni a natura, cose o persone.
L’idea di una stazione spaziale solare sta giungendo alla sua realizzazione: sono diversi i progetti simili sul pianeta. Pochi giorni fa vi ho parlato del prossimo lancio di test della Caltech, negli USA.
È stata proposta per la prima volta dagli scienziati negli anni ’60. La tecnologia ha il potenziale per aggirare molti dei limiti delle tradizionali centrali solari (o parchi solari, che dir si voglia)
Perché?
A partire da un’altezza di 36.000 chilometri, (22.400 miglia), una stazione geostazionaria di pannelli solari sarebbe in grado di evitare l’ombra della Terra e sfruttare la luce solare diretta 24 ore al giorno.
Dallo spazio, una centrale solare può anche raccogliere più elettricità, poiché l’atmosfera terrestre riflette o assorbe quasi la metà dell’energia della luce solare prima di arrivare ai pannelli solari installati a terra.
Inviando l’energia raccolta a un impianto sotto forma di microonde ad alta frequenza, la tecnologia consentirebbe di raggiungere la Terra con una perdita di energia minima (appena il 2% di perdita).
I progressi degli ultimi anni
L’idea è nata da esperimenti condotti da Nikola Tesla alla fine del XIX secolo e ha portato all’avvento di aziende, come Emrod, con sede in Nuova Zelanda, che promettevano la trasmissione di energia wireless, nonché aziende che cercavano di avviare strade di ricarica wireless per veicoli elettrici qui sulla Terra.
Ora, i ricercatori mireranno a dimostrare che questo trasferimento wireless di energia funziona sulle lunghe distanze richieste.
I prossimi test
Per cominciare, il team cinese condurrà esperimenti utilizzando dirigibili e mongolfiere per irradiare energia in raggi di microonde ad alta frequenza sulla Terra. Sono già stati condotti con successo test da 300 metri (980 piedi) di altezza utilizzando una mongolfiera.
Via via la centrale solare di prova sarà perfezionata da esperimenti che arriveranno a irradiare energia da altezze fino a 20 chilometri.
La zona sperimentale per la tecnologia sarà di circa 2 ettari (2.000 metri quadrati) e sarà circondata da una zona di sgombero cinque volte più grande. Alla gente del posto non sarà permesso di entrare in quest’area per la propria sicurezza, spiega una dichiarazione del governo distrettuale.
C’è ancora molto da fare e da capire
Potremmo parlare a lungo dei potenziali rischi di una tecnologia come quella alla base di una centrale solare spaziale.
Basti solo pensare a ciò che ancora non sappiamo, come i potenziali effetti di un raggio di energia così ad alta frequenza sulle comunicazioni, sul traffico aereo e sul benessere delle persone a terra.