Ehi! Oggi è il mio compleanno! Non lo dico per farmi fare gli auguri, è davvero funzionale all’introduzione di questo post. Oggi compio ben 46 anni, ormai ho raggiunto un’età davvero ottimistica. È con estremo ottimismo, infatti, che penso: ormai i miei compleanni possono essere considerati come un conto alla rovescia verso la fine inevitabile.
Viviamo la nostra vita senza sapere quando arriverà quella fine. Ma riconoscere la sua inevitabilità ci incoraggia a costruire monumenti delle nostre realizzazioni che dureranno più a lungo di noi. Naturalmente, il nostro DNA può darci quel tipo di longevità attraverso i nostri figli. Spesso però desideriamo aggiungere un significato al mondo che ci lasciamo alle spalle. Un senso che vada ben oltre il nostro codice genetico.
Polvere sei, polvere tornerai. Alè.
In Genesi 3:19 leggo: “Col sudore della tua fronte mangerai il tuo cibo finché tornerai alla terra, poiché da essa sei stato tratto; poiché polvere sei e in polvere ritornerai”. L’unica persona sfuggita a questo destino è Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone. Un po’ delle sue ceneri sta uscendo dal sistema solare a bordo della navicella spaziale New Horizons. Peccato, però: alla fine le sue ceneri non sono altro che DNA bruciato senza alcun contenuto informativo utile. Sarebbe stato molto più scientifico per la NASA inviare una registrazione elettronica del suo genoma, o ancora meglio, cellule staminali congelate .
E noialtri? Le nostre spoglie rimangono sulla Terra, dove resta la domanda fondamentale di cosa lasciare qui per essere ricordati. I “monumenti” degli abitanti primitivi sono le pitture lasciate sulle pareti delle caverne. Imperatori, Re e individui facoltosi hanno lasciato statue o ritratti che ne preservano l’aspetto fisico. Gli architetti hanno creato edifici. I migliori monumenti però non sono fisici: tutt’altro. I migliori monumenti sono di natura spirituale. I musicisti hanno lasciato le loro composizioni, gli scienziati le loro equazioni originali, i pittori i loro dipinti e gli scrittori le loro storie. Questi frutti della creatività vivono nello spazio delle idee astratte, non nello spazio reale. Un’idea può durare per sempre finché c’è un cervello che la conosce e la riconosce.
L’importanza di creare dei “monumenti” interstellari
So che mi sto portando un po’ avanti con il lavoro (è il vizio di chi si interessa al futuro), ma tutte le creazioni terrestri scompariranno quando il sole si riscalderà tra un miliardo di anni, e farà evaporare tutti gli oceani della Terra. C’è qualche speranza di creare monumenti che sopravvivano a questa fine? L’approccio migliore potrebbe essere quello di spedire “monumenti” nello spazio, un po’ come le ceneri di Tombaugh.
I nostri monumenti più longevi potrebbero essere reliquie tecnologiche che esibiscono un’intelligenza attiva maggiore dell’intelligenza naturale degli umani. Potrebbero essere rappresentati da apparecchiature con intelligenza artificiale (AI). Immaginate piccoli satelliti, CubeSat compatti dotati di intelligenza artificiale e stampa 3D. Monumenti che portano la nostra storia nell’infinito dell’universo.
Andate, e raccontate di noi
L’invio di tali “monumenti” nello spazio interstellare, dopo averli addestrati tramite l’apprendimento automatico, sarebbe un po’ come mandare nostri figli in giro dopo averli educati. Ognuno di noi potrebbe addestrare un sistema di intelligenza artificiale unico che rifletta il proprio senso di significato e scopo nella vita. Invece di dipingere la parete di una caverna che crollerà tra un miliardo di anni, con questi monumenti tecnologici possiamo modellare il contenuto del nostro personale sistema di intelligenza artificiale che sopravviverà per miliardi di anni nello spazio, come se fosse il nostro avatar tecnologico .
Questi avatar potrebbero sopravvivere perfino alla morte del Sole, continuando il loro viaggio all’infinito. Magari replicando parti danneggiate o facendo copie extra di sé stessi con la stampa 3D.
E se fosse già successo? Dove sono i “monumenti” di altre civiltà?
Per scoprirlo bisognerebbe cercare in giro i monumenti interstellari di chi ci ha preceduto nel cosmo . Finora, tutti i telescopi che abbiamo usato per sorvegliare il cielo non sono stati abbastanza sensibili da rilevare la luce solare riflessa da un oggetto di dimensioni minuscole, come potrebbe essere un CubeSat. L’imminente progetto Legacy Survey of Space and Time (LSST) dell’ Osservatorio Vera C. Rubin potrebbe trovare tali monumenti.
C’è di più (occhio che introduco pure il tema UFO): se tali oggetti entrassero nell’atmosfera terrestre, potrebbero essere classificati come fenomeni aerei non identificati (UAP), del tipo menzionato nel rapporto consegnato al Congresso degli Stati Uniti il 25 giugno 2021. Magari è roba simile?
Il progetto Galileo recentemente annunciato potrebbe potenzialmente scoprire monumenti extraterrestri mentre passano vicino alla Terra. Gli avatar autonomi potrebbero essere stati inviati da altri esseri molto tempo fa, e forse sopravvivono a quella stessa civiltà.