Facebook immagina un futuro in cui gli smartglass diventeranno diffusi nella vita di tutti i giorni come oggi lo sono gli smartphone. È quanto si legge sull’ultimo post del blog aziendale del colosso di Menlo Park.
Perchè questa visione si realizzi, però, tali dispositivi richiederanno un potente software AI in grado di monitorare, leggere e reagire al contesto che circonda gli utenti del visore. E l’unico modo per addestrare l’intelligenza artificiale a vedere e ascoltare il mondo come fanno gli umani è farle sperimentare il mondo come lo facciamo noi: da una prospettiva in prima persona. Ventiquattro ore su ventiquattro. Sviluppando capacità come quelle degli umani con la “memoria episodica”. In altre parole, come in una puntata dell’ormai profetico Black Mirror, un visore sarebbe in grado di recuperare anche dettagli minimi della nostra vita, aiutandoci a recuperare le chiavi dimenticate da qualche parte. O chissà, aiutando la polizia a vedere cosa abbiamo fatto un tale giorno, ad una tale ora.
Il “guardone elettronico” degli utenti prende forma
“L’intelligenza artificiale di nuova generazione dovrà imparare dai video che mostrano il mondo dal punto di vista degli utenti, dal centro esatto dell’azione”, si legge nel post sul blog. Un traguardo attualmente impossibile, ma che si può raggiungere con lo sviluppo di una intelligenza artificiale notevolmente avanzata.
La soluzione di Facebook a questo problema è un nuovo progetto, chiamato Ego4D. Ego4d raccoglierà dati da “13 università e laboratori in 9 paesi, che hanno raccolto più di 2.200 ore di video in prima persona. Oltre 700 utenti hanno messo a disposizione la loro vita quotidiana».
I dati saranno aperti alla comunità di ricerca, afferma il post sul blog, ma l’obiettivo del progetto è chiaro: creare l’intelligenza artificiale “ideale” per equipaggiare tutti i dispositivi Facebook presenti e futuri. Specie quelli futuri, se considerate che esiste una divisione di Big F chiamata Reality Labs, con lo scopo di fare ricerca e sviluppo sul futuro di Realtà virtuale e realtà aumentata nei dispositivi destinati agli utenti.
I prossimi passi dei Reality Labs
Reality Labs è guidata da un dirigente di lunga data di Facebook, Andrew “Boz” Bosworth, che ha condiviso immagini di diversi prototipi la scorsa settimana. Quali sono i prossimi passi? Sapete già dell’ultima collaborazione con Ray Ban per lo sviluppo di “Ray Ban Stories”, gli smart glasses equipaggiati con Facebook.
L’attività nel campo va avanti a spron battuto anche con il popolare visore per realtà virtuale Oculus Quest 2. Il programma è adesso quello di passare dalla realtà virtuale alla realtà aumentata (AR) nei prossimi anni.
Tutto il resto è metaverso (e anche lì Zuckerberg ne ha da dire). Staremo a vedere.