Se ci pensate, la “ricetta” per i pascoli perfetti è simile a quella per le fattorie solari perfette. Serve molto spazio pianeggiante, vegetazione bassa e una buona espositore solare. Sarà questo a spingere gli agricoltori ad affittare i loro terreni agricoli per metterci su ampie distese di pannelli fotovoltaici?
L’aumento della produzione solare ha grandi benefici ambientali, ma può comportare una minore produzione agricola. Serve trovare il modo di combinare le cose, e per Todd Schmit, professore associato alla Cornell University, questo si traduce in una sola parola: “pecore”.
È ancora un settore “giovane” quello della collaborazione tra produttori di energia solare e agricoltori. In sintesi, i produttori di energia solare pagano gli agricoltori per portare le pecore sui loro terreni, e le pecore mangiano erbacce e altre piante che potrebbero interferire con le prestazioni dei pannelli solari.
Win win, non vi pare?
Le pecore vengono nutrite, gli agricoltori vengono pagati e i produttori di energia solare gestiscono la loro vegetazione senza utilizzare falciatrici e sradicatori di erbacce, chimici o robotici.
Ma perchè proprio le pecore?
I motivi sono di natura squisitamente pratica. Anzitutto, le pecore sono più bassine di mucche e cavalli. Sono anche più versatili nei gusti, e mangiano la maggior parte dei tipi di foraggio. Rispetto alle capre, però, le pecore non hanno il “vizietto” di masticare qualsiasi cosa, compresi i fili degli impianti.
In pratica le pecore sono perfette, ragazzi. E se ne sono accorti anche gli investitori. Non è un caso che lo stesso Schmit abbia ricevuto $ 500.000 in finanziamenti in tre anni. Il danaro serve ad espandere la pratica delle “pecore solari” con un progetto chiama “A New Dawn for Shepherds: Grazing Sheep Under Utility-Scale Solar Arrays”.
Una nuova alba per i pastori
Schmit sta collaborando con vari allevatori, professionisti del settore solare e ASGA, un’organizzazione senza scopo di lucro che mette in contatto gli allevatori di pecore con i produttori di energia solare. Insieme, determineranno quale forma assumerà il progetto e cosa offrirà agli agricoltori che sperano di espandere la loro produzione di pecore nelle fattorie solari.
L’organizzazione potrebbe essere una sorta di punto di contatto tra produttori e pastori. Potrebbe anche aiutare i pastori con le trattative contrattuali, il marketing, la pianificazione, le consegne e la logistica, tra le altre cose.
Un modello da seguire
Schmit crede che, sebbene New Dawn si concentri maggiormente sul nordest americano, lui e il suo team svilupperanno strumenti, guide, modelli di fattibilità finanziaria, da utilizzare anche altrove. “Alla fine, vogliamo essere in grado di sviluppare cose che le industrie, le aziende agricole e gli sviluppatori possano utilizzare. Non tutti dovranno iniziare da zero”, ha detto.
La co-fondatrice di ASGA Lexie Hain ha affermato che la sua cooperativa aziendale potrebbe occuparsi di stabilire protocolli di biosicurezza. Se pecore provenienti da allevamenti diversi si mescolano, potrebbero potenzialmente diffondere malattie, un problema da prevenire.