Ripensare a ciò che provoca dolore e quanto sia grande una minaccia può fornire ai pazienti con dolore cronico un sollievo duraturo e alterare le reti cerebrali associate all’elaborazione del dolore. Questo è quanto stabilisce una nuova ricerca condotta dall’Università del Colorado Boulder.
Lo studio, pubblicato su JAMA Psychiatry, ha scoperto che due terzi dei pazienti con mal di schiena cronico sottoposti a un trattamento psicologico di quattro settimane chiamato Pain Reprocessing Therapy (PRT) hanno sperimentato zero o pochissimo dolore dopo il trattamento. La maggior parte di loro ha conservato il sollievo dal mal di schiena cronico per 12 mesi.
I risultati forniscono alcune delle prove più evidenti che un trattamento psicologico può fornire un sollievo potente e duraturo per un problema che affligge 13 milioni di persone in Italia, ed è una delle principali cause di disabilità nel mondo.
Il dolore cronico non è solo questione fisica
“Per molto tempo abbiamo pensato che il dolore cronico fosse dovuto principalmente a problemi nel corpo, e la maggior parte dei trattamenti fino ad oggi ha mirato a questo”, dice l’autore principale Yoni Ashar. “Questo trattamento si basa sulla premessa che il cervello può generare dolore in assenza di lesioni, o anche dopo che una lesione è guarita, e che le persone possono disimparare questo stimolo doloroso.“
Circa l’85% delle persone con mal di schiena cronico ha il cosiddetto “dolore primario”, il che significa che i test non sono in grado di identificare una chiara fonte corporea, come il danno tissutale.
La colpa è almeno in parte dei percorsi neurali non funzionanti: diverse regioni del cervello, comprese quelle associate alla ricompensa e alla paura, si attivano di più durante gli episodi di dolore cronico rispetto a quello acuto, secondo gli studi. E tra i pazienti con esperienze dolorose croniche, alcune reti neurali sono sensibilizzate a reagire in modo eccessivo anche a stimoli lievi.
Se il dolore è generalmente un segnale di avvertimento che qualcosa non va nel corpo, il dolore cronico primario, ha detto Ashar, è “come un falso allarme bloccato nella posizione ‘on’ “.
La terapia psicologica PRT cerca di disattivare l’allarme.
“L’idea è che pensando al dolore come sicuro piuttosto che minaccioso, i pazienti possono alterare le reti cerebrali finendo per neutralizzarlo”, dice Ashar. Per lo studio randomizzato controllato, Ashar e colleghi hanno reclutato 151 uomini e donne che soffrivano di mal di schiena da almeno sei mesi con un’intensità di almeno quattro su un scala da zero a 10.
Quelli del gruppo di trattamento hanno completato una valutazione seguita da otto sessioni di un’ora di PRT, una tecnica sviluppata dallo psicologo Alan Gordon. Gli obiettivi? Primo: educare il paziente sul ruolo del cervello nella generazione del dolore cronico. Secondo: rivalutare il dolore mentre ci si impegna in movimenti che si aveva paura di fare. Terzo: imparare ad affrontare le emozioni che possono esacerbare il dolore.
Il dolore non è “tutto nella tua testa”
Questo studio ovviamente non suggerisce che il dolore non sia reale o che sia “tutto nella testa”. Dice solo che se una sua componente (anche significativa) ha cause neurologiche, possono esserci anche soluzioni di questo tipo. Nel caso specifico, i risultati forniscono alcune delle prove più evidenti che un trattamento psicologico può fornire un sollievo potente e duraturo.
I risultati
Prima e dopo il trattamento, i partecipanti sono stati anche sottoposti a scansioni di risonanza magnetica funzionale (fMRI) per misurare come il loro cervello ha reagito a un lieve stimolo del dolore. Dopo il trattamento, il 66% dei pazienti nel gruppo di trattamento era indolore o quasi rispetto al 20% del gruppo placebo e al 10% del gruppo senza trattamento.
E quando le persone nel gruppo PRT sono state esposte al dolore nel post-trattamento dello scanner, le regioni del cervello associate all’elaborazione del dolore, tra cui l’insula anteriore e il cingolato anteriore, si sono calmate in modo significativo.
I prossimi passi
Il team di ricerca si è concentrato in particolare sul trattamento psicologico al mal di schiena cronico, quindi sono necessari studi futuri e più ampi per determinare se produrrebbe risultati simili per altri tipi di dolore cronico.
Questo studio suggerisce un modo fondamentalmente nuovo di pensare sia alle cause del mal di schiena cronico che agli strumenti disponibili per curarlo in modo duraturo. Non vedo l’ora, ora che gli acciacchi si fanno sentire anche per me, di vedere dove arriverà questo approccio.