Il post di ieri che racconta del Plan Velo e dell’ambizione di Parigi (diventare una città 100% ciclabile entro 4 anni) ha avuto un successo enorme. E un effetto collaterale: diversi amici mi hanno fatto notare che in Europa una “città senza auto” esiste già: e da tempo, anche! Lo sapevate? Io no, e faccio ammenda. Vi racconto di Lubiana, la capitale della Slovenia, praticamente chiusa al traffico da oltre un decennio. È tempo di esportare il loro modello?
È un mondo sempre più instabile dal punto di vista ambientale, ve lo scrivo sempre. La sensazione è che i possessori di auto in tutto il mondo debbano iniziare a pensare molto seriamente a quanto sia davvero necessario guidare. Stessa domanda, ovviamente, anche per le autorità civiche di tutto il pianeta.
Ma torniamo un attimo a Parigi: il 19 settembre, i parigini sono scesi in strada (a piedi) per celebrare la settima iterazione di “Paris respire sans voiture ” (Parigi “respira senza auto” in francese). È un’iniziativa che trasforma due zone-simbolo della città (Place de l’Etoile e Avenue des Champs-Elysées) in zone senza auto tra le 11:00 e le 18:00. La capitale francese sta pensando ad ampie zone a traffico limitato dal 2022, rendendo le domeniche senza auto permanenti. Il traffico sarebbe limitato esclusivamente a residenti, tassisti e commercianti. Il resto della popolazione si sposterebbe in bicicletta, scooter , mezzi pubblici o a piedi.
L’Europa che vuole muoversi senza auto
Questa spinta a rendere le città più pulite e più vivibili a lungo termine sta per essere abbracciata da tantissime città. In Europa ce ne sono alcune che hanno già iniziato ad adottare schemi simili. In UK anche piccole città (penso a Norwich) hanno enclavi pedonali in centro. La città spagnola di Pontevedra, in Galizia, ha iniziato a pedonalizzare il suo centro storico già nel 1999. Nel 2011, è diventata la prima città al mondo a pubblicare una mappa (si chiama Metrominuto), che mostra a turisti e residenti quanto tempo impiegano a camminare tra i punti di interesse, incoraggiandoli a farlo senza auto. Uno schema “copiato” da Poznan, Tolosa e Saragozza.
La città senza auto per eccellenza: Lubiana
Il miglior esempio di come un cambiamento diretto e positivo può passare dalla teoria alla pratica è una piccola città dell’Europa centrale? La capitale della Slovenia, Lubiana, che ben 14 anni fa ha pubblicato “Vision 2025”, un insieme incredibilmente completo di proposte per una città più verde, pulita e sostenibile. Una capacità straordinaria di prevedere il futuro, che spero sia emulata da altre città nel mondo.
Al centro della proposta di Lubiana di creare una metropoli ecologicamente responsabile c’è la trasformazione del centro città in una zona totalmente senza auto. Pedonalizzazione rafforzata ovviamente da miglioramenti sia alle reti ciclabili che ai trasporti pubblici. L’inquinamento acustico e le emissioni di gas sono diminuiti nell’area in questione e nel 2016 la Commissione Europea ha incoronato Lubiana capitale verde del continente.
Gli sloveni non l’hanno subito presa bene, va detto. “Ci sono state proteste”, dice Saša Poljak Istenič, un accademico che ha studiato l’impatto della pedonalizzazione sulla città. “I residenti che vivono in centro pensavano che le trasformazioni avrebbero reso impossibile l’accesso alle loro case. Le autorità non si sono tirate indietro di fronte a queste resistenze. Gradualmente, i residenti hanno iniziato ad adattarsi, e hanno adottato nuove routine senza auto. Hanno scambiato le loro quattro ruote con le bici, o hanno preso i mezzi pubblici”.
La sfida più dura? Trasformare l’arteria principale della città in un… “salotto”.
Una delle principali sfide che il team di Vision 2025 doveva affrontare era quella di ripensare la Slovenska Cesta, la strada principale che attraversa il centro del distretto turistico di Lubiana. La difficoltà era “aggravata” dal fatto che dal 1993 la strada è protetta come patrimonio culturale e nazionale. Era come se “il sindaco proponesse di trasformare la strada più trafficata della città in una sorta di salotto”, racconta Istenič.
Un soggiorno senza auto, “addobbato” di veicoli elettrici. Come hanno risolto? Oltre alle classiche politiche sulla sostenibilità (incentivo all’uso delle bici e mezzi pubblici), Lubiana ha introdotto “Kavalir”, una piccola flotta di veicoli elettrici gratuiti e sufficientemente lenti da essere incrociati con facilità. Le piccole dimensioni di Lubiana (300.000 abitanti) richiedono solo una manciata di veicoli per essere operativi in qualsiasi momento. Restano ancora alcuni detrattori: per loro il centro città senza auto è più pulito, ordinato, ma meno “autentico” e sempre più gentrificato. Eppure è passato un decennio e nessun cittadino di Lubiana può davvero immaginare che le auto possano tornare nel centro della città.
Il segreto? Comunicare con onestà ai cittadini
Per fare una città senza auto serve un dialogo senza equivoci. Istenič è fermamente convinto che per seguire Lubiana come modello per città del futuro senza auto (o quasi) serva tenere a mente una cosa in particolare. “È fondamentale che tu illustri ai residenti esattamente quali sono i piani e perché vengono proposti”, afferma.
Le persone all’inizio esitano sul cambiamento, ma diventa più facile accettare una situazione se si è consapevoli dei lati positivi.
Lubiana rappresenta per me il trionfo di una idea positiva del futuro. Lo status di Capitale Verde d’Europa lo dimostra già da 5 anni: uno schema di questo tipo ha creato una trasformazione totale. Un ambiente accogliente sia per i turisti che per i residenti. Senza auto tutti hanno un po’ più di spazio per socializzare o per fare attività fisica. In sintesi? È migliorato il tenore di vita.
Arrivare a questo punto ha richiesto un po’ di coraggio e buon senso, ma alla fine le decisioni giuste sono state prese.