In tempi moderni, sempre più imprese provano a convertirsi all’uso di “energia rinnovabile“. Le celle solari costituiscono un ottimo alleato, un modo semplice per recuperare una parte consistente dell’energia.
Le ultime ricerche, hanno portato alla luce la presenza di nanofili semiconduttori, progettati per la costruzione di nuove incredibili celle solari.
E’ fondamentale che le aziende si impegnino per trovare nuove soluzioni innovative, così da aiutare l’ambiente e risparmiare contemporaneamente.
Vediamo nel dettaglio cosa è stato scoperto dall’Università Norvegese di Scienza e Tecnologia (NTNU) e quali sono gli obbiettivi che ci si propone di raggiungere.
Il famoso arseniuro di gallio (GaAs) viene accompagnato con qualcosa di nuovo, ottenendo risultati migliori e decisamente più economici.
I nuovi Semiconduttori a nanofili
La ricerca dell’Università NTNU, ha portato alla scoperta di una nuova tecnica di realizzazione delle celle solari, che sembrerebbe aumentarne la produttività e l’efficienza generale delle attuali celle al silicio.
Il dottorando Anjan Mukherjee, ha spiegato brevemente in cosa consiste la novità, affermando che:
“Abbiamo un nuovo metodo per utilizzare il materiale di arseniuro di gallio (GaAs) in modo molto efficace attraverso la nanostrutturazione, in modo da poter rendere le celle solari molto più efficienti utilizzando solo una piccola frazione del materiale normalmente utilizzato “,
L’arseniuro di gallio (GaAs) è spesso considerato come il “miglior materiale” per la realizzazione delle celle solari. Essenzialmente, gli ingegneri lo scelgono perché capace di assorbire grandi quantità di luce e perché dotato di buone caratteristiche elettriche. Addirittura, è utilizzato nei pannelli solari spaziali .
Tuttavia, le celle solari GaAs sono molto costose da produrre, ed hanno bisogno di qualcosa che abbassi i costi. Le strutture dei semiconduttori a nanofili, servono proprio a migliorare l’efficienza delle celle solari utilizzando meno materiale.
I vantaggi del metodo MBE
Il team dell’Università, è riuscito a produrre una cella solare 10 volte più efficiente di qualsiasi altra cella solare. Dopo il loro intervento, l’efficienza delle celle è aumentata del 40%, creando una vera propria rivoluzione.
I ricercatori sono riusciti a raggiungere questo obbiettivo utilizzando i semiconduttori a nanofili, coltivati direttamente in università.
Per produrli, utilizzano un metodo chiamato MBE (epitassia del fascio molecolare). Parliamo di un metodo molto innovativo, che purtroppo, non riesce ancora a produrre quantità elevate di materiali.
Tuttavia, utilizzando uno strumento su scala industriale come MOCVD (deposizione di vapore metallo-organico), è possibile aumentare la produzione ed arrivare a quantità soddisfacenti, almeno per il momento.
La ricerca ha visto la luce grazie alla pubblicazione su ACS Photonics, una rivista dell’American Chemical Society.