Le società di calcio Inter e AC Milan hanno annunciato che lo stadio di San Siro sarà sostituito da uno nuovo. Si chiamerà Cattedrale.
Il nuovo stadio di Milano è stato progettato da Populous, lo studio di architettura che ha già realizzato diverse arene (ultima una fantastica struttura dedicata agli esport). Sarà la casa di entrambe le squadre.
Cattedrale, un mix tra due icone di Milano
Progettato da Populous, il nuovo stadio avrà una forma che mette insieme due degli edifici più noti della città, il Duomo di Milano e la galleria commerciale Vittorio Emanuele. In altri termini, un “mostro” che fonde il meglio di Piazza San Babila per sprizzare “milanesità” da tutti i pori.
Lo stadio da 60.000 posti sarà di forma rettangolare e avrà delle pinne verticali che lo circondano. Queste pinne si estenderanno verso l’esterno dello stadio per sostenere una parete di vetro che racchiuderà quella che lo studio di design descrive come una vera e propria “galleria illuminata dal sole”.
Qualche altro dato sul nuovo stadio di Inter e Milan
All’interno della “Cattedrale”, gli spalti dello stadio sono stati progettati per essere i “più intimi d’Europa”, posizionando i tifosi il più vicino possibile al campo.
In cima, la struttura sarà sormontata da pannelli fotovoltaici, mentre l’acqua piovana sarà raccolta dal tetto e riutilizzata.
“La cattedrale diventerà uno degli stadi più iconici del calcio mondiale”, afferma l’amministratore delegato di Populous Christopher Lee.
“Creerà una casa di livello mondiale, moderna e davvero su misura per i leggendari club di AC Milan e FC Internazionale Milano. Formerà il cuore pulsante di un nuovo quartiere civico”, ha continuato.
Il futuro destino del “vecchio” San Siro
Con l’arrivo della nuova Cattedrale che fine farà l’iconico stadio Meazza-San Siro, già ristrutturato in occasione dei mondiali italiani del 1990? Non resterà a lungo a guardare la nuova arena: presto verrà demolito nell’ambito di una riqualificazione dell’area.
Gli spazi del vecchio stadio milanese saranno trasformati in un’area pedonale, con i parcheggi esistenti spostati nel sottosuolo e sormontati da oltre 110.000 metri quadrati di verde.
Una decisione sofferta, considerata l’iconicità del luogo: la possibilità della sua demolizione, nota da tempo anche se sussurrata, ha sollevato un coro di critiche e controproposte da parte di architetti, critici ed enti.
Tra queste, la proposta dell’architetto Angelo Renna di trasformare lo stadio in una mini-foresta memoriale del coronavirus con 35.000 cipressi.