Si chiama Copen Hill, ed è opera di una vecchia conoscenza di questo sito: il team di Bjarke Ingels che tra città tecnologiche (Woven City) e grattacieli a forma di “O” (O-Tower) mi lascia sempre a bocca aperta.
Dai piedi alla testa è un mastodonte che nella sua “pancia” ospita un centro educativo, aree conferenze e soprattutto un impianto che trasforma ogni anno 440.000 tonnellate di rifiuti in energia per dare elettricità e teleriscaldamento a 150.000 case. Sissignori: un termovalorizzatore. Sulla sua sommità nasce un impianto sciistico in tutto e per tutto: pista da sci, area freestyle, percorso di slalom cronometrato e pure piste “facili” per principianti e bambini.
E non è tutto: il termovalorizzatore “da skipass” ospita anche altre attrazioni. Un bar sul tetto? Check. L’area cross-fit? Check. Un sentiero alberato per escursioni e passeggiate che ospita 7000 cespugli, 300 pini e altra vegetazione? Check.
E la parete da arrampicata più alta del mondo (85 metri, 278 piedi)? Check. E il premio per l’edificio dell’anno? Super check.
Dove andiamo a sciare? Sul termovalorizzatore
Il premio al termovalorizzatore sciistico arriva nell’ultimo dei tre giorni del World Architecture Festival a Lisbona. Un evento che ha visto primeggiare anche progetti in altre categorie (Landscape of the Year, del Future Project of the Year e del WAFX Award).
Il premio Landscape of the Year è andato all’Al Fay Park ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Il parco pubblico ha oltre 2.000 alberi e arbusti autoctoni ed è progettato per ridurre il rumore del traffico e il calore nella vivace zona della capitale.
Il Future Project of the Year, che premia progetti ancora da realizzare, è stato assegnato a Silo City dello Studio V Architecture. Prevede di trasformare la più grande collezione di silos per cereali al mondo (che si trova a Buffalo, negli USA) in un vasto campus artistico e culturale.
Il WAFX Award, che celebra le proposte nate per affrontare le sfide globali, va a Horizon Manila, un nuovo hub per la crescita e lo sviluppo della capitale delle Filippine.
Che dire?
Tornando brevemente all’edificio dell’anno: non so esattamente come interpretare l’approccio al termovalorizzatore come centro multifunzione. Ok la pista da sci, ok l’arrampicata, ok l’attenzione all’esperienza degli “utenti”, ma sempre termovalorizzatore è. Come dite? La mia è una preclusione ideologica? Forse. Può darsi. Diciamo che un commento sul tema da parte di un cittadino della Terra dei Fuochi non è mai troppo razionale o conciliante. Fate vobis.