Le microplastiche sono un problema significativo perché (ed è già dimostrato) di fatto viaggiano dagli oceani ai nostri piatti e al nostro corpo. Come? In ogni modo. Attraverso piccoli animali (o piante), o l’acqua in bottiglia, o l’aria. Risalgono la catena alimentare, danneggiano la salute umana. E i ricercatori non sanno ancora cosa succede esattamente alla salute delle persone quando le assorbono.
Ora, un nuovo studio pubblicato nel Journal of Hazardous Materials ha dimostrato che le microplastiche possono causare morte cellulare a livelli “ambientalmente rilevanti”, secondo un recente comunicato stampa.
“È la prima volta che gli scienziati tentano di quantificare l’impatto dei livelli di microplastiche sulle cellule umane usando un’analisi statistica degli studi pubblicati”, dice l’autore principale e il dottorando della Hull York Medical School Evangelos Danopoulos.
Quello che abbiamo scoperto è che ingerire o respirare elevate quantità di microplastiche può produrre morte cellulare e reazioni allergiche come potenziali effetti collaterali negativi.
Evangelos Danopoulos.
Lo studio sulle microplastiche che provocano la morte cellulare
I ricercatori hanno esaminato altri studi per scoprire se le microplastiche fanno male alle cellule. Questi studi hanno testato cinque diversi effetti:
- Citotossicità o morte cellulare.
- Risposte immunitarie come reazioni allergiche.
- Impatti sulle membrane cellulari o sulla capacità di penetrarle.
- La capacità di causare stress ossidativo, che causa danni a cellule e tessuti.
- Genotossicità o capacità di danneggiare le informazioni genetiche di una cellula.
La scoperta? Le microplastiche potrebbero contribuire ai primi quattro effetti. Anche in modo rilevante.
Una “piccola” minaccia di specie
Lo studio ha rilevato che concentrazioni di microplastiche di 10 microgrammi per millilitro potrebbero danneggiare la vitalità cellulare. E concentrazioni di 20 microgrammi per millilitro potrebbero generare una reazione allergica.
I ricercatori hanno anche confrontato le concentrazioni che hanno danneggiato le cellule con quelle che gli esseri umani potrebbero ragionevolmente ingerire. Hanno esaminato tre studi precedenti condotti da Danopoulos e dal gruppo di ricerca Human Health and Emerging Environmental Contaminants dell’Università di Hull, che hanno contato le microplastiche nell’acqua potabile, nei frutti di mare e nel sale da cucina.
“La nostra ricerca mostra che stiamo ingerendo microplastiche a livelli coerenti con gli effetti nocivi sulle cellule. In molti casi questi effetti sono l’evento scatenante delle malattie”, ha affermato Danopoulos nel comunicato stampa.
Microplastiche e danno cellulare, cosa serve capire
Lo studio è spiazzante, e fa quasi rabbia. Provando a restare lucidi, però, va detto che ci sono ancora diverse incertezze. I ricercatori non sanno cosa succede alle microplastiche una volta nel corpo. Soprattutto come vengano espulse dal corpo queste microplastiche: è un nodo cruciale per capire il reale livello di rischio.
Certo, la quantità è impressionante. Secondo The Independent, ogni anno “consumiamo” tra le 39.000 e le 52.000 particelle di microplastica. Il danno cellulare potrebbe essere incalcolabile.
Veleno mortale ogni giorno, in piccole dosi sufficienti a farci ammalare in molti modi
Alcune ricerche hanno rilevato che le microplastiche possono aiutare i batteri a diventare più resistenti agli antibiotici. Altre hanno dimostrato che possono cambiare la forma delle cellule, uccidere le cellule polmonari umane, attraversare la barriera emato-encefalica nei topi e creare un danno cellulare al nostro cervello.
È come una dichiarazione di guerra: dobbiamo combatterla a tutti i costi.