Una nuova sonda biomedica, realizzata attraverso scarti alimentari, potrebbe aiutare i medici a prevenire la formazione del cancro.
Questo piccolissimo strumento, grande appena un miliardesimo di metro, ha la capacità di riconoscere le cellule “malate”. In particolare, utilizza la fluorescenza – diventa fluorescente – quando il pH della cellula a cui si avvicina segnala problemi nei livelli di acidità o alcalinità.
Quando questi due valori aumentano nelle cellule del corpo, il cancro potrebbe essere dietro l’angolo. E’ quindi giusto fare degli esami approfonditi per capire cosa c’è che non va.
La scoperta di Pooria Lesani potrebbe velocizzare di gran lunga il processo di identificazione di malattie gravi, salvando la vita di centinaia di pazienti.
Il Professor Hala Zreiqat, Direttore AM dell’ARC Center for Innovative BioEngineering e Capo dell’Unità di Ingegneria dei Biomateriali e dei Tessuti, ha supervisionato l’intera ricerca.
“Fluttualizzazioni drammatiche nell’acidità delle cellule possono portare a una funzione cellulare inappropriata, crescita e divisione e possono portare a gravi malattie. (…) Abbiamo sviluppato un nanobiosensore sensibile ed economico per la misurazione in tempo reale del grado di acidità delle cellule ”
Pooria Lesani, Sydney Nano Institute
Una sonda realizzata attraverso gli scarti
Il “Nanobiosensore“, questo il nome della sonda biomedica creata dal team di medici specializzati, è realizzato attraverso l’utilizzo del succo di arance marce.
I rifiuti alimentari sono infatti un’ottima fonte di materiale prezioso, necessari per la creazione di dei puntini di carbonio fluorescenti che circondano il nanobiosensore.
I medici hanno scelto le arance a causa dei loro alti livelli di acido ascorbico, utilissimo per rendere il dispositivo reattivo e funzionale.
Il Chemical Engineering Journal ha pubblicato il processo di funzionamento della sonda, come opera e qual è il modo giusto di sfruttarla in campo medico.
A quanto pare, tutto parte dall’esecuzione di una biopsia tessutale di cellule “sospette”, che potrebbero essere cancerose.
Il materiale ricavato dalla biopsia viene poi riposto all’interno di una capsula di Petri, e il nanobiosenore applicato alle cellule attraverso un contagocce.
Tutta la capsula viene poi esaminata al microscopio a fluorescenza, così da poter osservare le piccole variazioni di luce.
L’importanza della prevenzione
Secondo i primi risultati della ricerca, la sonda del nanobiosensore potrebbe aiutare non solo la prevenzione del cancro, ma anche quella di diverse altre malattie.
Queste le parole di Lesani al riguardo:
“Molte malattie iniziano a svilupparsi nel corso di molti anni, e persino decenni, prima che una persona mostri anche il minimo sintomo. Con molte malattie come l’Alzheimer, una volta che ci sono sintomi, è troppo tardi per curarli. Il nostro dispositivo consente una diagnosi più accurata della malattia prima dell’insorgenza dei sintomi, oltre a consentire la diagnosi precoce di gravi malattie associate alle fluttuazioni del pH.
(…)
“Speriamo che questo possa portare al trattamento precoce e alla prevenzione di malattie gravi. Gli attuali metodi di test possono essere complessi, costosi e richiedere molto tempo, mentre il nostro nanobiosensore può essere facilmente prodotto su larga scala a basso costo“
Ancora una volta, i medici ricordano l’importanza della prevenzione. Intervenire in anticipo è l’unica soluzione, soprattutto quando parliamo di malattie gravi e difficili da curare.
La ricerca di Lesani spinge a pensare in modo diverso, unendo ai bisogni dell’uomo i bisogni della Terra. Gli sprechi alimentari diminuiscono e, allo stesso tempo, le persone hanno la possibilità di guarire in totale serenità.