Un giorno, in un futuro non troppo lontano, alcuni dei vostri colleghi potrebbero essere avatar di intelligenza artificiale. Voi stessi potrete avere un sosia elettronico che partecipa alle riunioni per vostro conto. Adorabile, non è vero? Si: ma pure tremendo.
Qualche tempo fa vi raccontavo di Hour One, la società che per prima ha mostrato avatar realistici. Era meno di un anno fa: è sorprendente vedere a che velocità evolve questo settore. Oggi Synthesia ha creato avatar AI per i professionisti del business. Alle aziende l’opportunità di gestire questi sosia cibernetici piace, perché sono estremamente realistici. Quanto realistici? Così:
Ma la gente comune li vorrà?
Alcune persone pensano che l’intelligenza artificiale sarà un bene per gli esseri umani. Altre persone pensano che ci farà cose brutte. L’AI sta migliorando sempre di più, ma alcune persone non sono sicure di cosa farà in futuro.
Da decenni ormai, i media ritraggono l’intelligenza artificiale come ormai pari o superiore a quella umana, ma la realtà è ben diversa. Al momento, la maggior parte dell’intelligenza artificiale è fatta per sostituire compiti noiosi. Anche per questo, in fondo, nessuno suona DAVVERO l’allarme.
Ma se la tecnologia dell’AI entra in campi più “pericolosi” per noi come la creatività, le emozioni, la morale e il potere analitico, allora le persone si sentiranno minacciate. Di più: saranno minacciate. Vi fareste sostituire da un sosia AI, o vi sentireste sostituiti da lui? Differenza di percezione sottile, ma sostanziale.
Un sosia virtuale
Alcune persone hanno già molta difficoltà a distinguere tra una persona reale e uno degli avatar virtuali di Synthesia. L’azienda può creare sosia umani AI generici e personalizzati che possono essere programmati per ‘recitare’ un copione digitato, tradotto e parlato in oltre 50 lingue. Gli avatar AI sono pensati per essere utilizzati in materiali di formazione, comunicazioni aziendali e persino video personalizzati. Per creare il proprio avatar AI, basta caricare un video di 10 minuti in cui parla: uno di quei video fatti con uno schermo verde, per capirci. La tecnologia analizza il video, cataloga la voce e le espressioni facciali della persona. Ed ecco il “perfetto” sosia virtuale.
Può rendere le cose ancora più difficili di adesso
Synthesia ci tiene a rimarcare l’attenzione dell’azienda alla privacy e alla sicurezza dei loro clienti. Gli hacker se ne fregano: con molti meno dati di quelli necessari a Synthesia, hanno creato fior di truffe. Sono già tanti i casi in cui i truffatori hanno utilizzato il deepfake per clonare voci o volti di persone (e farsi trasferire denaro sui loro conti). Anche il rischio di manipolazione “culturale” è ampio: con un sosia AI di un politico o di un influencer, un hacker potrebbe trasmettere messaggi ambigui o fuorvianti al pubblico.
Anyway, al di là dei possibili danni, gli avatar AI di Synthesia hanno fatto molto clamore, ed oggi sono già super scelti da tanti clienti. Oltre 4500 aziende (tra le quali colossi come Nike, Google e BBC) hanno già usato in qualche modo un avatar virtuale. Se c’è qualcuno contento della cosa, quello è il mercato globale.
E noi? Contenti del sosia AI?
Che ci piaccia o no, l’era dei sosia di intelligenza artificiale è qui per restare. Gli avatar AI sono una cosa certa del futuro prossimo. Ci faranno risparmiare tempo, faranno fare una barca di soldi alle aziende e probabilmente ci faranno dubitare di qualsiasi cosa ci passi davanti agli occhi.
Un giorno qualche anziano del prossimo decennio arriverà a dubitare del videomessaggio d’amore di un figlio che chiede soldi. E farà bene.