Le Puffer House – le “case pesce palla” – potrebbero aiutare gli abitanti del villaggio lacustre di Ganvie in Benin.
Da anni ormai, il piccolo villaggio è minacciato dall’innalzamento del livello dei mari, che rovina le costruzioni presenti. Il legno delle case è troppo fragile per resistere al continuo cambiamento del livello del mare.
E’ necessario intervenire e portare avanti un progetto ambizioso ma funzionale.
Il Puffer Village, il futuro di Ganvie, è attualmente in fase di elaborazione, con la speranza di completare la costruzione il più in fretta possibile.
Il progetto è legato all’idea dell’architetto Iraniano Sajjad Navidi, che ha proposto la costruzione delle Puffer House (da ‘puffer fish’, pesce palla), case intelligenti che si adattano all’innalzamento del livello del mare.
La somiglianza con il pesce palla
L’idea di Navidi è quella di sfruttare l’anatomia del pesce palla; in particolare, l’architetto ha ragionato sull’abilità del pesce di gonfiarsi improvvisamente per resistere ai predatori.
Le sue Puffer House sfruttano un meccanismo piuttosto simile.
Grazie all’inserimento di due sensori diversi, riescono a sollevarsi ed abbassarsi in risposta all’innalzamento del livello del mare. Allo stesso modo, reagiscono alle intemperie ed evitano danni gravi alle strutture.
I due sensori inseriti nella struttura hanno compiti diversi, anche se ugualmente importanti.
Il primo analizza il livello dell’acqua, e regola l’altezza dell’abitazione. Il secondo, invece, reagisce alle onde alte e “avverte” il pericolo.
Quando la marea sale, il primo sensore si attiva e aziona un ventilatore d’aria sotto la casa galleggiante.
Il ventilatore fa in modo che una “pelle di palloncino” si riempia d’aria, lasciando che il corpo salga in superficie.
Il secondo sensore si attiva in caso di tempesta, creando dei buchi nella sotto-struttura per far entrare l’acqua. Il peso dell’acqua fornisce stabilità all’intera struttura ed impedisce il distaccamento dalla base.
Queste incredibili case, guadagnerebbero energia elettrica sfruttando l’energia delle maree, diventando quasi autosufficienti. La parte superiore, dedicata al palloncino, dovrebbe essere ricoperta di pannelli solari, con lo scopo di ricavare energia anche dal sole.
Il progetto sembra avere grandi spunti d’interesse, e speriamo che riesca ad essere realizzato nel minor tempo possibile.